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¡Vale! ¡Vale!… Valencia! La dimensione reale della condivisione.

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Valencia

Racconto di un viaggio a Valencia nel segno della consivisione. Una meta che mette d’accordo tutti dalle coppiette alle famiglie

Il viaggio è una dei momenti più belli della vita da condividere con delle persone speciali. Che sia una celebrazione romantica per coppie, un periodo di coesione familiare tra adulti e bambini, una circostanza istruttiva per studenti o una semplice occasione di divertimento tra amici, Valencia è una meta che mette tutti d’accordo.

¡Vale! ¡Vale!”, come dicono gli Spagnoli, quando rispondono positivamente ad una richiesta, un’affermazione, una conferma. E Valencia, la terza città più importante della Spagna, coniugando un cuore antico ad uno spirito moderno, si conferma una città piacevole, per tanti buoni motivi. Primo fra tutti, il suo essere un inno alla vita, alla leggerezza e alla convivialità. “Para compartir”, da condividere: anche questa è un’espressione molto utilizzata, in una città in cui “social” è ancora stare realmente in mezzo alla gente, in cui uno strafalcione linguistico tra idiomi diversi è preferibile ad una filtrata e asettica foto in rete.

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Valenzia Stazione Nord – Dominga Ciccarelli

La condivisione della scoperta della città parte dalla Estaciò del Nord, i cui mosaici dorati e decori in ferro battuto ne fanno un bellissimo esempio di arte modernista, passando per la rappresentativa Plaza de l’Ajuntamiento, fino a risalire verso la “Ciutat Viella”.

Il fulcro del centro storico è rappresentato da Plaza de la Reina, in cui si affaccia la Cattedrale: in origine tempio romano, in seguito moschea, come tutti gli edifici che hanno subito le alternanze della storia, presenta i caratteri di diversi stili, il gotico e il barocco su tutti.

Valencia – Cattedrale – Dominga Ciccarelli

Gli spunti che questa città offre “para compartir”, con i propri compagni di viaggio o con persone che si incontrano per caso, sono davvero molteplici.

L’accensione di una candela accompagnata da un’intenzione di preghiera comune, allo stesso inginocchiatoio della Chiesa di S. Catalina. Un’incitazione per supportare gli altri turisti, anche se sconosciuti, durante la faticosa salita dei 209 gradini della scala a chiocciola del Miguelete (il campanile della cattedrale) per ammirare dall’alto il panorama della città, assicurando loro che sarà un’esperienza da far girare la testa.

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Valencia – Mercado Central – Dominga Ciccarelli

Approfittare del tempo della fila ai banchi affollati del Mercado Central, per essere consigliati dai locali su quali tapas assaggiare. Ricevere una lezione di ricamo all’uncinetto, improvvisata e gratuita, nel perimetro de la Redonda (piccola e antica piazza commerciale dalla forma circolare), impartita da simpatiche signore, pronte a interrompere il privato chiacchiericcio e l’intricato “chiacchierino” per insegnare il più semplice dei punti.

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Valencia – Paella – Dominga Ciccarelli

Condividere equamente il conto al bar da buoni amici, quando non importa se hai ordinato l’”Agua de Valencia”, cocktail a base spumante, succo di arancia gin e vodka, o un’analcolica “Horchata”, rinfrescante bevanda di zigolo dolce, al profumo di limone e mandorla.

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Valenzia – Città della Scienza – Dominga Ciccarelli

Il Parco della “Città delle Arti e della Scienza”, fantastico esempio di urbanistica moderna dell’archistar Santiago Calatrava, oltre ad essere diventato il simbolo del volto nuovo della città, costituisce un esempio perfetto di condivisione intelligente del tempo libero.

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Valencia – Oceanografic – Dominga Ciccarelli

La molteplice offerta culturale garantisce una visita interessante e formativa a tutti: l'”Oceanografic”, parco marino tra i più grandi d’Europa, l’“Emisferic”, il cinema 3D in cui vengono proiettati documentari educativi adatti a tutti, la passeggiata nel verde, tra le palme dell’“Umbracle” o quella sospesa del ponte de “L’Assut d’Orm”, che attraversa il vecchio alveo del fiume Turia.

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Valencia – Ricamtrici- Dominga Ciccarelli

Ogni angolo di questa città si rivela scintilla che innesca nuove discussioni o che ravviva accese questioni. Come quella sulla “Corrida”. L’antica tradizione della tauromachia, purtroppo, è ancora praticata in occasione delle festività come quella della “Gran Feria” di luglio e, nonostante non a tutti risulti comprensibile il rinnovarsi di questa usanza barbara, dona alla città una delle “Plaza de Toros” più imponenti di tutta la Spagna.

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Valencia plaza de toros – Dominga Ciccarelli

Il dibattito sugli animali continua anche per gli animali della “savana”del “Bioparc” e per gli acrobatici mammiferi marini del Delfinario  che, pur avendo come scopo lo studio e la cura degli animali, comunque vengono esposti al pubblico in spazi diversi dai loro contesti naturali. Questioni serie, dunque.

Valencia – Statua del torero Manolo – Dominga Ciccarelli

Proprio come le antiche contrattazioni che avvenivano un tempo, sotto le arcate gotiche della “Loggia della Seta” tra i mercanti di tessuti e delle battaglie legali nel “Padiglione del Consolato” del primo esempio di “Tribunale del Mar”.

Ancor più serie perché attuali, sono le discussioni riguardanti l’irrigazione, che i membri del “Tribunale de las Aguas” si impegnano a derimere in sedute pubbliche, in antica lingua valenciana, che si svolgono il giovedì, davanti alla “Porta degli Apostoli” della Cattedrale.

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Valencia – Loggia della Seta – Dominga Ciccarelli

Di semplice risoluzione, invece, le diatribe gastronomiche: la paella valenciana, l’incontro armonico tra il buono della terra e quello del mare, mette davvero d’accordo tutti e proprio a tavola, complice anche un sorso di sangria, torna la leggerezza.

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Valencia – Loggia della seta interni – Dominga Ciccarelli

Quella predisposizione d’animo e di pensiero che, a Valencia, si declina in forme diverse: assume la dimensione virtuale nell’ esperienza “spaziale” del “Percorso Zero Gravità”, mostra in collaborazione con l’ESA (Agenzia Spaziale Europea) presso la Città delle Arti e della Scienza; oppure, quella poetica dei quadri di Joaquin Sorolla, pittore impressionista valenciano, che dipingeva la leggerezza, dandole le sembianze di bionde fanciulle dai candidi abiti, sospese tra “sprazzi di luce e di vento”.

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