In azione al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: cittadini dipingono di nero la facciata e espongono locandine con i numeri delle delle vittime sul lavoro del 2023
Roma, 23 maggio 2024: Questa mattina, intorno alle 10.00 cittadini aderenti alla campagna Fondo Riparazione di Ultima Generazione hanno condotto un’azione di disobbedienza civile nonviolenta presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in via Veneto, lasciando un promemoria per la Ministra del Lavoro Maria Elvira Calderone. I cittadini hanno spruzzato di nero (con del carbone vegetale) la facciata del ministero ed esposto delle locandine che riportano i dati delle morti e degli infortuni sul lavoro del 2023: 560 mila infortuni sul lavoro e 1041 morti. Questo significa che oggi stesso due persone moriranno sul posto di lavoro e il numero è destinato ad aumentare con l’arrivo dello stress di calore questa estate. Questi numeri nascondono persone reali e ci rifiutiamo di rimanere in silenzio davanti a una tale ingiustizia.
Manuela, 20 anni, studentessa sarda di giurisprudenza: “Sono qui a protestare di fronte a questo Ministero perché mi sono stancata delle false promesse fatte da una classe politica che non sta facendo i nostri interessi e che non si sta impegnando realmente a farci avere una vita dignitosa. Parlo soprattutto da giovane, perchè l’unica prospettiva che abbiamo in Italia è il lavorare fino alla morte continuando a rimanere poveri, è il morire mentre si è sul posto di lavoro, è avere i salari più bassi in Europa dagli anni 90, è non avere tempo per se stessi e i nostri cari. Ma a sto punto vi chiedo qual’è il prezzo della vita umana? La verità è che la nostra vita ed il nostro tempo non hanno un prezzo, perché NESSUNO potrà riportarle indietro. Io disobbedisco a questo stato per amore della vita, della dignità e della giustizia e penso che sia NECESSARIO che lo facciamo tutte noi. Venite in massa il 25 maggio a Roma in piazza Barberini alle ore 16:00 per ricostruire una vera democrazia”.
L’ITALIA NON È UN PAESE PER LAVORATORI, SOPRATTUTTO D’ESTATE.
Il caldo ha gravi conseguenze psicologiche e fisiche per i lavoratori. Il caldo può facilitare la perdita di attenzione, favorire l’insorgere di malori, aumenta lo stress e può causare minore prontezza nel reagire agli imprevisti. Ma non si muore esclusivamente di caldo, si muore di sfruttamento, di ricatti, di precarietà, di massimizzazione di profitti e minimizzazione di costi ed investimenti, di incuria, di sottovalutazione e non valutazione dei rischi. Si muore di mancata prevenzione. Questa è responsabilità di questo Ministero.
Ai dati terribili di morti sul lavoro, si sommano i dati sulle diseguaglianze economiche: “nel 2023, – come riportato nella sintesi del rapporto annuale dell’ISTAT- la povertà assoluta affligge 2 milioni 235 mila famiglie, (l’8,5 per cento del totale, oltre due punti in più rispetto al 2014) e 5 milioni 752 mila individui (il 9,8 per cento della popolazione)”. Queste sono persone reali con famiglia che non riescono ad arrivare a fine mese. Ci rifiutiamo di rimanere in silenzio di fronte a un esiguo numero di super ricchi e milioni di persone lavorano per sopravvivere.
IL GOVERNO AL LAVORO PER PEGGIORARE LE COSE
Come sta agendo in questo quadro il Governo e la ministra del Lavoro, Maria Elvira Calderone? Se il governo si dimostra ostile ai bisogni dei lavoratori e delle persone in povertà, vedi la precettazione dello sciopero del settore dei trasporti dello scorso novembre, vedi rifiuto del salario minimo, vedi eliminazione del reddito di cittadinanza e non riesce a implementare cambiamenti strutturali nelle politiche del lavoro (il tanto decantato taglio del cuneo fiscale durerà soltanto un anno) la ministra sembra più interessata a consolidare il suo cerchio di potere, piuttosto che ad occuparsi di quello che dovrebbe essere il suo compito di ministra.
PRIMO OTTOBRE, PIAZZA DEL POPOLO
Ultima Generazione annuncia ufficialmente la data del primo ottobre in Piazza del Popolo. Niente sarà più come prima dopo il primo ottobre. Partirà un periodo di mobilitazione senza fine e senza precedenti. Maggio per chi già sa, ottobre per chi lo capirà.
LA NOSTRA RICHIESTA
Abbiamo bisogno di un piano di adattamento che sia in linea con la reale emergenza che sta affrontando il nostro paese. La nostra richiesta è di un Fondo Riparazione preventivo, permanente e partecipato da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato. I soldi dovranno essere ottenuti attraverso l’eliminazione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD), la tassazioni degli extra-profitti delle compagnie fossili, il taglio di stipendi premi e benefit ai loro manager, delle enormi spese della politica e delle sempre più ingenti spese militari. Per questo continueremo a scendere in strada, a fare azioni di disobbedienza civile nonviolenta, assumendoci la responsabilità delle nostre azioni, affrontando la repressione, tribunali e processi.
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