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Bando loculi cimitero Qualiano. Il Sindaco: Vado avanti! Avv. Caliendo: diffideremo

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Bando loculi Cimitero di Qualiano: L’avvocato Caliendo risponde alle nostre domande. Il Sindaco De Leonardis scivola sulla sentenza.

Bando per i loculi cimitero Qualiano, continua la storia e non crediamo che finirà qui. Noi continueremo a raccontarla.

Dopo l’articolo dove si dava conto ai cittadini dalla decisione del Consiglio di Stato in merito alla parziale riforma della sentenza dei Primo grado sul ricorso contro il bando del 4 aprile 2019, il sindaco di Qualiano Raffaele De Leonardis il 30 agosto, attraverso la sua pagina Facebook, ha pubblicato il post che riportiamo fedelmente di seguito.

“𝗕𝗔𝗡𝗗𝗢 𝗟𝗢𝗖𝗨𝗟𝗜, 𝗜𝗟 𝗖𝗢𝗡𝗦𝗜𝗚𝗟𝗜𝗢 𝗗𝗜 𝗦𝗧𝗔𝗧𝗢 𝗖𝗜 𝗗𝗔̀ 𝗥𝗔𝗚𝗜𝗢𝗡𝗘: 𝗦𝗜 𝗩𝗔 𝗔𝗩𝗔𝗡𝗧𝗜! 

Il Consiglio di Stato ha parzialmente accolto l’appello del Comune di Qualiano avverso la sentenza del TAR sulla procedura per l’assegnazione dei loculi e i suoli cimiteriali.  

Per effetto di questa sentenza – come anticipato dal nostro avvocato – la procedura per l’assegnazione dei detti loculi 𝐕𝐀 𝐀𝐕𝐀𝐍𝐓𝐈. 

Ogni diversa interpretazione della pronuncia del Consiglio di Stato è da considerata errata”

Il primo cittadino ha bollato come errata ogni altra interpretazione tranne la sua. Un suo libero diritto farlo, ma è davvero corretta la sua interpretazione?

A quanto sembra il Sindaco di Qualiano è convinto di essere il portatore di verità assolute. Ci fa piacere per lui. Ci preme ricordare, però, che tale caratteristica, per chi è credente, è prerogativa assoluta di Dio.

Noi non siamo di certo avvocati e diamo delle interpretazioni come fanno tutti. Sta di fatto però che il bando va annullato, c’è poco da fare.  

Non ci siamo fermati e al fine di fare ulteriore chiarezza abbiamo chiesto ad uno degli esperti che hanno seguìto tutta la vicenda: l’avvocato Mario Caliendo, noto amministrativista che ha accettato di rispondere alle nostre domande. Siccome si tratta di una materia molto tecnica abbiamo chiesto di rispondere in maniera più semplice possibile.

Avvocato può spiegare in maniera semplice cosa dice la sentenza del Consiglio di Stato? 

«La sentenza del Consiglio di Stato inzia analizzando le doglianze. In queste noi avevamo detto che il criterio cronologico non andava bene; che il criterio reddituale non andava bene; avevamo detto che ci fosse una vera competizione di evidenza pubblica. Il Tar accolse questi tre profili. Il Consiglio di Stato in realtà salva alcune scelte dell’Amministrazione». (Possibile leggerle al punto 2.1.5 e 2.1.5.1 della sentenza allegata ndr)

In quali punti riforma la sentenza di primo grado? 

«Il Consiglio di Stato salva il criterio cronologico adottato dal Comune ma non salva quelli dei principi di evidenza pubblica. Il Consiglio di Stato, in effetti, alla fine della sentenza ha detto: guardate che in realtà non tutte le doglianze ammesse dal primo grado sono accoglibili».

Cosa resta in piedi della sentenza di primo grado? 

«Restano in piedi quelle doglianze che riguardano l’evidenza pubblica. In questo senso la sentenza di secondo grado riforma la sentenza di primo grado che resiste rispetto a tutte le altre doglianze che noi denunciavamo».

Cosa deve fare il comune di Qualiano per ottemperare alla sentenza?

«Il Comune di Qualiano, a mio avviso, per ottemperare alla sentenza del Consiglio di Stato, deve fare quello che noi chiederemo con una diffida cioè: annullare la procedura e le assegnazioni se effettuate, perché dicono di non averle mai fatte; ripresentare un nuovo bando seguendo le indicazioni che ha dato il Tar, prima e il Consiglio di Stato, poi».

Il bando resta valido o è da rifare?

«Il bando non è legittimo va riformulato ex novo e va rifatta tutta la procedura da capo».

Nel caso il comune procedesse con le assegnazioni cosa accadrebbe?

«Se il Comune dovesse procedere con le assegnazione sulla scorta del bando precedente gli atti sarebbero nulli perché eluderebbero il giudicato che si è formato con gli atti. Non può quindi procedere con i vecchi atti, ma deve effettuare una procedura ex novo. Se dovesse procedere in base al vecchio bando alla formazione di una graduatoria e con le assegnazione, sarebbero atti nulli in quanto elusivi del giudicato. In tal caso dovremo impugnare il tutto davanti al Tar».

La sentenza del Consiglio di Stato

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