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Melito, la revoca degli affidamenti dei beni confiscati finisce sul tavolo dell’ANAC
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5 anni fail
L’opposizione scrive all’Autorità Nazionale Anti Corruzione per far luce sulla vicenda della revoca degli affidamenti e dell’esclusione dal nuovo bando del Lotto 5
Non poteva andare altrimenti. La vicenda della revoca delle assegnazioni dei beni confiscati a Melito finisce sui tavoli dell’ANAC.
I consiglieri di opposizione davanti ad una decisione ritenuta illogica ed incoerente non hanno visto altra via di uscita che rivolgersi all’Anticorruzione.
Andiamo per ordine. Il 29/10/2019 con la determinazione 432, l’amministrazione di Melito ha assegnato i beni confiscati alla criminalità organizzata ubicati alla via delle Ginestre, 16 all’interno del parco Margherita. Furono assegnati il lotto 1 alla “Consulta Regionale degli Hadicappati”; il lotto 3 alla “Cooperativa Sociale Prometeo”; il lotto 5 all’Associazione “The dreamers”.
Con un’altra determinazione, la 71 del 03/02/2020, ha assegnato il lotto 2 a “3EMME”.
Con la determina 152 del 05/03/2020, basandosi sulla nota n° 4636 del 02/03/2020 a firma del Segretario Comunale e sulle prescrizioni contenute nell’Allegato A del decreto ministeriale che approva l’ipotesi del bilancio stabilmente riequilibrato n° 0175455 del 20 dicembre 2019, in seguito approvato il giorno 07 febbraio 2020 dal Consiglio comunale, l’amministrazione di Melito ha revocato il bando di assegnazioni in comodato d’uso gratuito dei beni confiscati annullando, di fatto, anche le assegnazioni.
Subito dopo la revoca l’Associazione “The Dreamers” ha formulato un accesso agli atti amministrativi il giorno 08/03/2020, in quanto soggetto interessato per ottenere spiegazioni in merito. Il comune ha accolto la richiesta oltre un mese dopo il 30 aprile 2020.
Ancora il 5 maggio 2020 l’associazione scrive una formale istanza di autotutela alle autorità competenti, ma le richieste di chiarimenti non sortiscono effetti.
Con la determinazione 384 del 24 giugno 2020, il Comune di Melito mette a bando il Lotto 1, il Lotto 2 e il Lotto 3 di via delle Ginestre 16, escludendo dal bando il Lotto 5 precedentemente assegnato a “The Dreamers”.
All’interno dell’avviso pubblico alla voce convenzione è prevista una corresponsione al Comune di 1,00 € a metro quadrato.
Davanti a questa pretesa da parte del Comune i consiglieri comunali di opposizione scrivono all’ANAC facendo riferimento all’articolo 48 decreto legislativo 159 del 2011 il cosiddetto “Codice Antimafia”. In tale articolo al comma “3” lettera “C” si legge tra l’altro: “[…] Gli enti territoriali, anche consorziandosi o attraverso associazioni, possono amministrare direttamente il bene o, sulla base di apposita convenzione, assegnarlo in concessione, a titolo gratuito e nel rispetto dei principi di trasparenza, adeguata pubblicità e parità di trattamento […]”.
Perché quindi il comune di Melito chiede la corresponsione in convenzione di un euro a metro quadrato? Per quanto possa essere una cifra simbolica, la legge parla chiaro gli affidamenti dei beni confiscati non possono essere assegnati a titolo oneroso ma a titolo gratuito
La comunicazione all’Anac dell’Opposizione in consiglio comunale a Melito di Napoli affronta anche un altro punto. All’associazione “The Dreamers” non è stata recapitata alcuna comunicazione di un nuovo bando e nessuna spiegazione. Quali sono le motivazioni? Per quale motivo è stato escluso il Lotto 5 dal nuovo bando?
Solo dagli atti, infatti, l’associazione ha scoperto che il Lotto 5 ad essa assegnato non era presente nel nuovo bando.
Appare chiaro che, in questo passaggio, The Dreamers sia stata penalizzata dalla decisione del Comune di Melito. Vi sono gli estremi per l’associazione per chiedere un risarcimento?
Poi vi è un ulteriore aspetto: in che modo il comune risarcirà le associazioni che all’interno dei beni a loro assegnati hanno sopportato costi? Per dovere di cronaca l’articolo 21 quinquies della legge n° 241 del 1990 recita tra l’altro al comma 1: “[…] Se la revoca comporta pregiudizi in danno dei soggetti direttamente interessati, l’amministrazione ha l’obbligo di provvedere al loro indennizzo. […]”.
Se il Comune di Melito ha inteso recuperare somme per ripianare i debiti del dissesto – ammesso che sia possibile attraverso i beni confiscati – ha tenuto conto della parte risarcitoria proveniente dalla revoca delle assegnazioni laddove vi siano state spese?
I cittadini devono sapere i beni confiscati come vengono gestiti e con quali modalità. Ricordiamo per dovere di cronaca che i beni confiscati devono essere a disposizione di tutti i cittadini attraverso attività di pubblica utilità.
In ultima analisi la motivazione della revoca deve essere spiegata bene ai cittadini perché è interesse pubblico.
Il giornale resta a disposizione di tutti i soggetti interessati per eventuali chiarimenti e precisazioni in merito.
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