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Esteri

Coppia Italiana fermata a Buenos Aires per caso di maternità surrogata

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Fermati all’aeroporto di Buenos Aires due italiani con una neonata nata tramite maternità surrogata: nel mirino un’organizzazione di sfruttamento

Buenos Aires, 31 ottobre 2024 – Due cittadini italiani sono stati fermati all’aeroporto di Buenos Aires mentre cercavano di tornare in Italia con una neonata, nata il 10 ottobre in una clinica della capitale argentina attraverso una pratica di maternità surrogata. Il caso, riportato dal quotidiano La Nacion, ha sollevato una questione giuridica complessa poiché l’Argentina non regolamenta specificamente la maternità surrogata, e non è chiaro quale reato, se presente, potrebbe essere stato commesso.

La coppia, composta da due uomini la cui identità non è stata resa nota, ha ammesso di aver concordato la gravidanza con una donna di Rosario, città situata nella provincia di Santa Fe. L’accordo prevedeva che la neonata sarebbe stata portata in Italia per essere cresciuta dai due uomini, ma il tentativo di lasciare il Paese è stato bloccato dalle autorità argentine venerdì scorso. Le autorità argentine hanno vietato alla coppia di lasciare il Paese e stanno indagando sul ruolo di una possibile rete criminale.

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La situazione giuridica e le difficoltà normative

Si tratta di un caso molto difficile”, ha dichiarato un funzionario argentino, sottolineando che il vuoto normativo rende arduo stabilire eventuali reati o responsabilità. La legge argentina non regola infatti il ricorso alla maternità surrogata, ponendo le autorità in una posizione di incertezza sull’applicabilità di eventuali accuse. Attualmente, l’attenzione degli inquirenti sembra concentrarsi non tanto sulla coppia italiana o sulla donna che ha portato a termine la gravidanza, quanto piuttosto su una possibile rete di intermediari che approfitta della vulnerabilità delle persone coinvolte.

Sfruttamento e Vulnerabilità: un Problema Globale

Secondo le autorità locali, la madre surrogata e la coppia sarebbero vittime di un’organizzazione che sfrutta la vulnerabilità economica di alcune donne e il desiderio di genitorialità di persone disposte a pagare per avere un figlio. Il caso, che ha già attirato l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale, evidenzia come in molte nazioni, inclusa l’Argentina, manchi ancora una regolamentazione efficace in grado di proteggere tutte le parti coinvolte in accordi di surrogazione di maternità. La problematica assume contorni più drammatici se si considera il coinvolgimento di intermediari che potrebbero operare in modo non trasparente, mettendo a rischio sia le donne coinvolte sia i futuri genitori.

La Maternità surrogata in Italia: un reato universale

Il caso è reso ancora più complesso dalle recenti modifiche alla legge italiana. Dal 16 ottobre 2024, l’Italia ha introdotto il concetto di “reato universale” per la maternità surrogata, punendo questa pratica anche se svolta all’estero da cittadini italiani. La nuova normativa è volta a scoraggiare il ricorso a questa pratica, che molti considerano una forma di sfruttamento, specie in contesti internazionali dove le donne in situazioni economiche difficili possono essere sfruttate. Tuttavia, l’impatto della legge e la sua applicazione sono ancora oggetto di dibattito e le sue implicazioni non sono ancora state chiarite nel contesto di casi come quello in Argentina.

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Implicazioni e reazioni

Le reazioni all’incidente sono state molteplici e variegate. In Italia, il caso ha riacceso il dibattito etico e politico sulla maternità surrogata e sulla necessità di regolamentare o vietare questa pratica. In Argentina, il caso mette in luce le lacune giuridiche e la mancanza di tutele per le donne che scelgono di partecipare a processi di surrogazione per motivi economici, spesso a rischio di diventare vittime di sfruttamento.

Nel frattempo, la coppia italiana resta in Argentina, impossibilitata a lasciare il Paese fino a quando le autorità locali non chiariranno la loro posizione legale. Si attendono aggiornamenti sugli sviluppi dell’indagine e sulla posizione della neonata, il cui futuro sembra ora incerto.

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