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Cronaca

Omicidio Balsamo ad Afragola: arrestato un 48enne

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Omicidio Balsamo ad Afragola: Il DNA dell’indagato trovato dagli esperti del RIS su braccialetto della vittima

Omicidio Balsamo ad Afragola. Questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Casoria, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. A dirigere le indagini la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord. Ad emettere il provvedimento il Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale.

Destinatario del provvedimento un indagato 48enne di Cardito il carcere per altra causa. L’uomo è raggiunto da gravi indizi di colpevolezza per l’ omicidio a colpi di colpi d’arma da fuoco di Balsamo Raffaele.

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Il fatto è avvenuto lo scorso primo giugno 2022 ad Afragola. La vittima, al momento dell’omicidio, si trovava ristretta in detenzione domiciliare presso l’abitazione della compagna.

Dopo la segnalazione dell’omicidio alla Centrale Operativa dei Carabinieri, sono partite le attività di indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord.

Nell’immediatezza, eseguito il sopralluogo e rilievi tecnici da parte di personale specializzato. Eseguito inoltre il sequestro dell’immobile e di una serie di effetti personali rinvenuti nel cortile antistante l’abitazione.

Le indagini, espletate anche attraverso l’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali, sono proseguite con l’acquisizione e l’analisi di immagini riprese da impianti di video-sorveglianza. Escusse, inoltre, numerose persone informate dei fatti. Disposta in seguito disposta l’acquisizione di tabulati di traffico telefonico e telematico.

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Attraverso la visione delle immagini riprese da un impianto di video-sorveglianza esistente nella stessa corte condominiale ove insiste l’abitazione della vittima, si è accertato come, alcuni minuti prima dell’omicidio, la vittima avesse avuto una violenta colluttazione con il soggetto oggi destinatario dell’ordinanza cautelare.

Successivamente, l’analisi degli oggetti sequestrati all’interno della predetta corte condominiale, con operazioni affidate a personale specializzato del RIS di Roma, consentiva di attribuire un braccialetto all’indagato. Sull’oggetto, che recava incise due lettere intervallate da un cuore, rilevato il DNA dell’ indagato.

La visione delle immagini consentiva di comprendere come ad avere la meglio nella lite fosse stata la vittima.

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A distanza di circa tredici minuti dalla colluttazione, un veicolo – del tutto compatibile con quello in uso all’indagato – era ripreso da alcune telecamere mentre faceva ritorno presso l’abitazione della vittima, che di li a poco decedeva perché attinto da più colpi d’arma da fuoco, sentiti distintamente dai residenti della zona.

La presenza sul posto dell’indagato, sia all’atto della lite che all’atto dell’esplosione dei colpi d’arma da fuoco, trovava ulteriore conferma nelle risultanze dei tabulati telefonici acquisiti.

Le indagini, nonostante il clima di forte reticenza rilevato all’esito della escussione di persone a conoscenza dell’accaduto, consentivano di comprendere come la compagna della vittima fosse stata in passato sentimentalmente legata all’ indagato.

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L’incrinarsi del rapporto tra la vittima e la sua compagna, con continue liti – accese e violente – sarebbe stato riferito all’ indagato che avrebbe deciso di affrontare la vittima per chiedere conto dei suoi comportamenti.

Sono in corso accertamenti tesi a chiarire l’ulteriore posizione di un altro soggetto, identificato, presente sul posto all’atto della colluttazione e ripreso dalle telecamere, nonché accertamenti volti a comprendere dove fosse custodita l’arma utilizzata per il delitto.

Il provvedimento eseguito questa mattina è una misura cautelare emessa in sede di indagini preliminare. Contro di essa sono ammessi mezzi di impugnazione. Il destinatario è una persona sotto indagine e quindi presunto innocente fino a sentenza di condanna definitiva

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