Cronaca
Gli dà fuoco dopo averlo incontrato con un pretesto
Pubblicato
2 anni fail
Arrestato un 26enne a Napoli, l’indagato dà fuoco ad un uomo dopo averlo incontrato con un pretesto. Le motiviazioni in dinamiche criminali
Gli dà fuoco a Napoli dopo averlo incontrato con un pretesto. I carabinieri hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di A.P., un 26enne già detenuto per altra causa. Ad emettere il provvedimento il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale procura della Repubblica. Secondo gli inquirenti l’uomo è gravemete indiziato – in concorso con un altra persona da identificare – del tentato omicidio di un 31enne.
I fatti sono avvenuti lo scorso 4 dicembre 2021 e, secondo una nota della Procura, sarebbero avvenuti con premeditazione e con l’aggravante del metodo mafioso. L’indagato, infatti, avrebbe agevolato il consolidamento del clan egemone nel rione Sanità con tale gesto.
Le indagini sono iniziate due giorni dopo i fatti – tra l’altro mai denunciati – e hanno permesso di chiarire la dinamica. L’indagato – secondo la Procura di Napoli – avrebbe in contratto la vittima in piazza San Vincenzo del rione Sanità. L’incontro sarebbe avvenuto con un pretesto poi l’indagato avrebbe rovesciato della benzina sulla vittima per poi dargli fuoco. Il 26enne avrebbe inoltre commesso i fatti violando la misura degli arresti domiciliari ai quali era sottoposto.
A soccorrere il 31enne aggredito, la madre. La donna infatti, ha spento in tempo le fiamme, salvandogli la vita e permettendo il ricovero nel reparto grandi ustionati dell’Ospedale Cardarelli di Napoli per “ustioni di sedi multiple del corpo”. Riconducibili a dinamiche criminali locali, ancora al vaglio degli inquirenti, le motivazioni del tentato omicidio.
Fondamentali per le indagini le attività tecniche eseguite da parte dei Carabinieri coordinati dalla Procura dellla Repubblica di Napoli.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari. Contro di essa sono ammessi mezzi di impugnazione. Il destinatario, infine, è una persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.
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