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Contributi Imprese sociali, riaperti i termini per le istanze

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Foto di truthseeker08 da Pixabay

Le istanze ai contributi per le imprese sociali possono essere presentate entro e non oltre il 22 settembre 2020 e il contributo a fondo perduto è di 150 mila euro

Lo strumento fu sospeso per garantire le medesime opportunità di partecipazione a tutti i potenziali beneficiari anche causa dei disagi provocati dalle misure di contenimento al virus dell’8 e 9 marzo.

Informiamo quindi in merito alla riapertura dei termini per presentare le istanze. Il termine ultimo per la presentazione delle domande è quindi il 22 settembre 2020

Ricordiamo che lo strumento agevolativo propone il rafforzamento delle imprese sociali produttrici di effetti “socialmente desiderabili” e beni pubblici.

Quelle imprese, quindi, capaci di introdurre soluzioni innovative per la risoluzione di problemi legati all’inclusione sociale, alle fragilità, alla povertà.

La domanda di partecipazione può essere presentata dalle seguenti tipologie di imprese:

  • imprese sociali di cui all’art. 1 del Decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 112;
  • cooperative sociali di cui alla legge 8 novembre 1991, n. 381 e s.m.i. e loro consorzi.

Requisiti

Il soggetto richiedente deve possedere, alla data di presentazione della domanda una serie di requisiti, tra cui:

  • rientrare nella definizione comunitaria di piccola e media impresa;
  • essere attive ed iscritte nella sezione speciale delle imprese sociali del Registro delle imprese. Nel caso delle cooperative sociali ed i loro consorzi, essere iscritte negli appositi Registri Regionali attualmente in vigore;
  • possedere una situazione di regolarità contributiva;
  • adottare un regime di contabilità ordinario (o impegnarsi ad adottarlo entro la data del provvedimento di concessione delle agevolazioni).

Cosa devono comprendere i progetti?

I progetti proposti devono comprendere iniziative dirette:

  • a potenziare l’offerta dei servizi sociali e sociosanitari che mirino alla sperimentazione di soluzioni innovative per la realizzazione di prodotti e servizi maggiormente rispondenti ai bisogni degli utenti/cittadini;
  • allo sviluppo delle attività per la promozione dei percorsi volti a favorire ed implementare l’inclusione dei soggetti svantaggiati, anche attraverso l’inserimento lavorativo, basato sulla centralità della persona ed il rispetto del contesto ambientale.

L’agevolazione, inoltre, concessa sotto forma di contributo a fondo perduto nella misura del 100% della spesa ammissibile, non può essere superiore ad euro 150 mila ed è soggetta alla regola del “de minimis”.

Spese ammissibili

Sono ammissibili le seguenti spese:

  1. immobili e opere murarie, in misura non superiore al 30% dei costi totali ammissibili;
  2. macchinari, impianti ed attrezzature varie nuovi di fabbrica, inclusi quelli necessari all’attività gestionale del proponente. Esclusi quelli relativi all’attività di rappresentanza, nonché mezzi mobili, identificabili singolarmente ed a servizio esclusivo dell’unità produttiva oggetto delle agevolazioni;
  3. costi di investimento immateriali quali licenze, know-how o altre forme di proprietà intellettuale;
  4. studi di fattibilità economico-finanziaria (entro il limite del 2% dei costi totali ammissibili);
  5. l’imposta di registro, se afferente all’operazione;
  6. spese per consulenze legali, parcelle notarili e spese relative a perizie tecniche o finanziarie. Comprese inoltre le spese per contabilità o audit, se direttamente connesse all’operazione cofinanziata e necessarie per la sua preparazione o realizzazione;
  7. le spese afferenti all’apertura di uno conto bancario esclusivamente dedicato all’operazione;
  8. le spese per garanzie fornite da una banca, da una società di assicurazione o da altri istituti finanziari.

Per qualsiasi chiarimento, potete contattarci menzionando l’articolo alla mail: etconsulting2003@gmail.com

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