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Esteri

Israele: Netanyahu risponde alla corte suprema su Gallant

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Israele contro le critiche

Alta Corte chiede spiegazioni a Netanyahu, mentre il conflitto con Hamas e Hezbollah infiamma e le proteste interne crescono

Gerusalemme, 6 novembre 2024 – La Corte Suprema israeliana ha chiesto oggi al Primo Ministro Benyamin Netanyahu di fornire una risposta formale entro domani a mezzogiorno in merito al controverso licenziamento del Ministro della Difesa Yoav Gallant. La decisione della Corte arriva dopo una petizione presentata dal Movimento per la Qualità del Governo e altre organizzazioni, come l’Israel Shield Forum e la Guardia della democrazia, che sollevano serie preoccupazioni sulla sicurezza nazionale. “Licenziare un ministro della Difesa durante una guerra e con minacce imminenti rappresenta una scommessa pericolosa”, ha dichiarato il presidente del Movimento per la Qualità del Governo.

Escalation di violenza tra Israele e Gaza


Nel frattempo, il conflitto tra Israele e Hamas continua ad intensificarsi. Un raid israeliano su Beit Lahiya, nella Striscia di Gaza, ha causato la morte di una donna palestinese e dei suoi tre figli, secondo fonti locali riportate dall’agenzia palestinese Wafa. La casa colpita, appartenente alla famiglia al-Radeei, ha riacceso le tensioni nella regione, aumentando l’allarme internazionale.

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Reazioni internazionali e le elezioni americane


Le elezioni americane continuano ad avere ripercussioni sugli equilibri della regione. Hamas ha criticato il “cieco sostegno” degli Stati Uniti a Israele, mentre l’Iran, per voce della portavoce del governo Fatemeh Mohajerani, ha dichiarato che l’esito delle elezioni non influenzerà la propria posizione. “Le sanzioni hanno rafforzato la nostra resilienza”, ha aggiunto la portavoce, sottolineando l’autosufficienza dell’Iran nonostante l’intensificarsi delle pressioni internazionali.

Attacchi Israeliani e nuove operazioni militari


Secondo le Forze di Difesa Israeliane (IDF), nelle ultime 24 ore sono stati colpiti circa 70 obiettivi terroristici a Gaza e in Libano, tra cui depositi di armi e infrastrutture operative di Hezbollah e Hamas. L’IDF ha anche confermato l’eliminazione di Hussain Abd Al-Haleem Harb, un alto comandante di Hezbollah responsabile di vari attacchi contro le comunità israeliane.

Proteste in Israele


Le tensioni interne sono esplose in manifestazioni contro il governo israeliano: circa 40 persone sono state arrestate durante le proteste a Tel Aviv in seguito alla decisione di Netanyahu di licenziare Gallant. Leader dell’opposizione, tra cui Yair Lapid e Benny Gantz, hanno convocato una conferenza stampa alla Knesset per affrontare la crisi.

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Congratulazioni di Netanyahu a Trump


Infine, Netanyahu ha espresso il proprio entusiasmo per la vittoria di Donald Trump, definendola “il più grande ritorno della storia“. Questa vittoria rafforzerebbe, secondo il premier, la “grande alleanza” tra Stati Uniti e Israele.

L’evolversi di questi eventi porterà probabilmente ad ulteriori sviluppi sia sul fronte interno israeliano che nelle relazioni diplomatiche internazionali, accentuando la complessità della situazione geopolitica in Medio Oriente.

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