Quantcast
Connettiti con noi

Esteri

Tragedia e Proteste in Israele: La scoperta degli ostaggi morti

Pubblicato

il

foto:Ansa

Israele In Rivolta: La Scoperta di Ostaggi Morti Scatena Proteste e Accuse Contro il Governo

Israele è sconvolto dal dolore e dalla rabbia dopo il ritrovamento dei corpi di sei ostaggi israeliani uccisi dai miliziani di Hamas nei tunnel di Rafah, a Gaza. La notizia, arrivata dopo mesi di speranze infrante e sofferenze prolungate per le famiglie degli ostaggi, ha provocato manifestazioni di protesta in tutto il Paese e l’annuncio di uno sciopero generale indetto per oggi, con l’appoggio dell’Histadrut, il sindacato dei lavoratori israeliani.

Il ritrovamento dei corpi è avvenuto durante un’operazione dell’IDF (Forze di Difesa Israeliane) nella notte tra sabato e domenica. Tra le vittime, cinque giovani israeliani rapiti al festival Nova il 7 ottobre e una maestra di 40 anni che offriva sostegno psicologico ai bambini prigionieri nei tunnel, utilizzando lo yoga come mezzo di conforto.

Pubblicità

Ostaggi Uccisi nei Tunnel di Gaza

Secondo i rapporti, le autopsie hanno rivelato che le sei vittime sono state uccise tra giovedì e venerdì da colpi sparati a bruciapelo dai miliziani di Hamas nei tunnel di Rafah, a circa 20 metri sottoterra. Questo tragico evento si è verificato a pochi metri di distanza dal luogo dove mercoledì scorso era stato trovato il corpo di Farhan al Qadi, uno dei sei beduini rapiti da Hamas durante il cosiddetto “sabato nero”.

La reazione a questa notizia è stata immediata e veemente. Domenica sera, manifestazioni di protesta hanno avuto luogo in diverse città israeliane, da Tel Aviv a Gerusalemme. Le famiglie degli ostaggi e molti cittadini hanno espresso la loro frustrazione e la loro rabbia contro il primo ministro Benyamin Netanyahu, accusato di non aver fatto abbastanza per riportare a casa i prigionieri.

Accuse Contro il Governo e la Reazione Internazionale

La scoperta dei corpi ha scatenato anche una forte reazione politica. Yair Lapid, capo dell’opposizione, ha accusato Netanyahu e il suo gabinetto di non aver fatto il necessario per salvare gli ostaggi: “Erano vivi. Netanyahu e il gabinetto della morte hanno deciso di non salvarli”. Anche il ministro della Difesa, Yoav Gallant, ha criticato apertamente il governo, avvertendo che mantenere l’IDF nel Corridoio Filadelfia tra Gaza e l’Egitto avrebbe condannato gli ostaggi a morte. Questa critica si è dimostrata tragicamente fondata.

Pubblicità

Le tensioni non si limitano a Israele. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha chiesto la “liberazione incondizionata” degli ostaggi, mentre Josep Borrell, capo della diplomazia europea, ha dichiarato di essere “inorridito” dall’omicidio degli ostaggi. Anche la vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, ha espresso un messaggio di condanna verso Hamas, mentre il Presidente Joe Biden si è dichiarato “devastato e indignato”.

I Dettagli degli Ostaggi Ritrovati Morti

Tra gli ostaggi ritrovati morti ci sono:

  • Alex Lobanov, 33 anni, manager di un bar al festival Nova, rapito con la moglie e i figli. Aveva anche la cittadinanza russa.
  • Almog Sarusi, 27 anni, rimasto alla festa per prendersi cura di un compagno ferito, Shachar Gindi, prima di essere ucciso.
  • Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, cittadino israelo-americano, mostrato in un video con un braccio amputato dopo essere stato ferito il 7 ottobre.
  • Eden Yerushalmi, 24 anni, barista al festival Nova, la cui immagine è diventata simbolo delle proteste.
  • Ori Danino, 25 anni, rapito al rave party.
  • Carmel Gat, 39 anni, terapista del Kibbutz Beeri, rientrata da un viaggio in India pochi giorni prima di essere rapita.

Prospettive Future e Pressioni su Netanyahu

Attualmente rimangono a Gaza 97 degli originali 251 ostaggi, compresi i corpi di almeno 33 morti confermati. Netanyahu, in una dichiarazione registrata, ha ribadito che “Hamas rifiuta di negoziare” e ha promesso di “regolare i conti” con i terroristi responsabili. Tuttavia, le famiglie degli ostaggi e la popolazione israeliana sembrano ormai esauste delle parole del premier e chiedono azioni concrete.

Le manifestazioni di protesta e il crescente malcontento potrebbero segnare una svolta per il governo israeliano, mentre il Paese cerca disperatamente una soluzione per riportare a casa i suoi cittadini ancora tenuti in ostaggio.

Pubblicità