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Cronache mondane natalizie: tra luci e suoni, a passo di danza, verso l’anno nuovo

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Cronache mondane natalizie: Viaggio attraverso le meraviglie del Natale tra arte, cultura, e tradizioni, dalle regge di Caserta a Sorrento

“Sentirsi” in vacanza, senza nemmeno aver fatto la valigia: questa è, forse, la sensazione che più si ricerca in questi ultimi giorni dell’anno. Le celebrazioni religiose sacre suggeriscono, per tutti, un intimo convivio familiare nelle proprie case, aperte agli amici più cari; gli altri giorni, si può approfittare delle numerose manifestazioni ed eventi organizzati in occasione delle festività natalizie, nelle grandi e piccole città della nostra regione.

A Caserta, la grande bellezza della Reggia si riconferma un tesoro inesauribile di suggestioni: in occasione delle straordinarie aperture serali, si possono visitare gli appartamenti reali, godendo di una luce più discreta; o, come spesso accade nei grandi poli museali del mondo, per ammirarla ancora, quale scenografia perfetta di eventi culturali (speriamo sempre meno rari!), in cui la sua magnificenza sia meno polverosa e più “viva”.

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In un unico biglietto, un’offerta culturale multipla. In aggiunta alla visita delle stanze della residenza, molto altro: l’opulenza degli stili negli affreschi, nelle decorazioni, negli arredi, tra il Neoclassico e il Barocco, fa da scenografia distopica alla mostra intitolata “Terrae Motus”, in cui le opere di vari artisti contemporanei, ispirati anche dal devastante terremoto in Irpinia del 1980, rappresentano i danni concreti e le fratture invisibili, causate dalle scosse nei luoghi fisici e quelli astratti dell’anima delle vittime.

Meno drammatico, ma altrettanto interessante, il percorso che contempla, nell’anno delle celebrazioni Vanvitelliane, la genialità del visionario architetto: attraverso documenti, progetti e ricostruzioni storiche, si ripercorre l’iniziativa progettuale di Vanvitelli che, sognando veramente in grande, (e i numeri lo testimoniano!) ha regalato alla città di Caserta una delle residenze reali più grandi del mondo.

Per i visitatori più giovani, per i bambini e per coloro che si appassionano attraverso suggestioni espositive d’avanguardia, è stato realizzato un videomapping, in cui è lo stesso Luigi Vanvitelli che racconta e illustra, virtualmente, le sue idee: su una delle pareti di un cortile interno, vengono proiettate immagini che, sovrapponendosi alla struttura, rendono visibili gli stati di avanzamento dei lavori del palazzo reale, dal progetto iniziale alla realizzazione finale.

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Il Natale in Reggia si materializza in opera magnifica: impossibile, dopo aver compiuto almeno un giro intorno alla grande teca che conserva il presepe reale, non sostare qualche minuto, per ammirare i dettagli materici ed espressivi dei personaggi rappresentati o anche solo per una riflessione più intima sul senso sacro della natività.

Verso l’uscita, le splendide arcate del vestibolo superiore ospitano la rievocazione dell’inaugurazione della ferrovia “Napoli-Caserta” del 20 dicembre 1843 con un Gran Ballo: tra quadriglie e valzer, eleganti cavalieri e splendide dame di tutte le età volteggiano nei loro abiti d’epoca, conducendo i visitatori a passo di danza, tra i fasti e le atmosfere del passato della Corte Borbonica.

Le altissime palme di piazza Lauro fanno da sfondo alla colorata istallazione luminosa raffigurante un grande tritone con le sue sirene: è il “benvenuto” di Sorrento che, con il suo programma di manifestazioni natalizie “M’illumino d’inverno”, si riconferma una di quelle mete assolutamente imperdibili per un weekend o per uno di quei giorni rossi del calendario tra dicembre e gennaio.

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Piazza Tasso, il salotto della città affacciata sul golfo, già normalmente splendido, è straordinariamente splendente: illuminazioni su tutte le pareti della piazza circondano un maestoso abete decorato di sole luci dorate che, pur essendo di forte impatto, mantiene quell’eleganza che Sorrento riesce, comunque, sempre a conservare.

Lo shopping importante del Corso Italia si affianca parallelo a quello più semplice e accessibile dei vicoletti, dove, al limoncello e alle noci, protagonisti finali delle tavole festive, campane e non, si aggiungono i rossi cornetti portafortuna, immancabili per l’inizio del nuovo anno.

Così come immancabile è la sosta devozionale al presepe centenario, realizzato e ampliato ogni anno dai membri della “Società Operativa di Mutuo Soccorso”, nella splendida sede dagli affreschi barocchi.

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I giardini di Villa Fiorentino sono dedicati agli ospiti più piccoli con giostrine, marionette e la slitta con le renne luminose per le foto ricordo; mentre le sale dei piani inferiori ospitano una mostra di artisti napoletani, tra l’Ottocento e il Novecento, il piano più alto è dedicato a Enrico Salierno, un artigiano sorrentino emigrato in America, che non avendo mai dimenticato la sua città, alla sua morte, le ha donato la sua preziosa collezione di carillon.

La pregiata arte dell’ebanisteria e della tarsia sorrentina sottoforma di scatole, scrigni e mobiletti fanno da contenitore a complicati meccanismi metallici. Si chiama “memoria”, il supporto metallico che può avere forma di cilindro chiodato o disco perforato e, grazie alla spinta di una molla, di una manovella o al peso di una moneta, avvia il movimento di martelletti e campanelli. In un gioco di vuoti e pieni che riempie l’aria di note e di magia, il carillon è un meccanismo ipnotico, fuori dal tempo, che ferma il tempo, almeno per la durata della sua musica. 

Il valore dell’arte, in tutte le sue forme; la bellezza della natura, sempre più in pericolo; la maestria e l’ingegno delle architetture dell’uomo; i piaceri conviviali del buon cibo e del buon bere; l’armonia della musica a qualsiasi ritmo: per riscoprire il nostro territorio e per scoprire nuovi angoli di mondo, siano questi gli essenziali da avere nella propria valigia, per affrontare il viaggio verso il nuovo anno.

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