Entertainment
Il richiamo della Sirena: un solo simbolo per tre diverse città
Pubblicato
3 settimane fail


Mitologia, fiabe e leggende: il fascino eterno delle sirene. Da Copenhagen a Varsavia, il richiamo della sirena Parthenope
Le sirene sono degli esseri mitologici, rappresentate universalmente come figure metà donna metà pesce. L’ambivalenza simbolica della sirena risiede nella sua doppia natura: la metà umana dalle sembianze di donna giovane e bella, dai lunghi capelli ondulati e dalle forme perfette, la rende capace di affascinare e attrarre; l’altra metà di creatura marina, le impedisce di poter fisicamente vivere qualsiasi forma d’amore, costringendola ad un’esistenza di insoddisfazione e tristezza.
Alla mitologia antica, si sono affiancate poi, diverse fiabe e leggende che contribuito a fare delle sirene, il simbolo di alcune città importanti. La città di Copenhagen vede il suo nome indissolubilmente legato alla protagonista della fiaba di Hans Christian Andersen, suo più illustre cittadino.
La storia è più che nota: per avere la possibilità di conquistare l’amato principe, la sirenetta chiede alla strega di donarle le gambe dando in cambio la sua voce, pur consapevole del dolore che avvertirà ad ogni singolo passo; per salvare il principe da morte certa, si immola al suo posto, andando incontro al suo destino ormai mortale, mentre l’autore invoca le buone azioni del lettore, come estremo tentativo di salvare la triste sirenetta.
La fiaba è talmente famosa che turisti di tutte le età arrivano nella città danese da tutto il mondo, carichi di aspettativa, per immortalarsi in una foto col simbolo dell’amore fiabesco più conosciuto.
Ci si aspetterebbe, dunque, una rappresentazione monumentale in una cornice spettacolare: invece, la statua di bronzo è di dimensioni piccole ( poco più di un metro) ed è posizionata all’ingresso della zona portuale, in una cornice tutt’altro che da fiaba! Inoltre, la statua di Edvard Eriksen da quando nel 1909 è stata posizionata su piccolo scoglio nel mare di Copenhagen, è stata oltraggiata da diversi atti di vandalismo: oltre al taglio di un braccio, è stata imbrattata di vernice e perfino sradicata dalla base tramite eplosivo: da perdere la testa, cosa che le è accaduta per ben due volte!
Sarà forse per questo che, invece, la sirena di Varsavia si presenta come una guerriera, armata di spada e scudo difensivo? Qui, la sirena è, secondo la leggenda polacca, responsabile della fondazione della città.
Esistono diverse versioni della leggenda, ma quella che si sente raccontare più spesso narra di una bellissima sirena che viveva nel Baltico: spinta dalla curiosità, decise di andare oltre i confini del mare, risalendo il fiume Vistola, spingendosi verso la terra. Per aiutare i pesci, suoi simili, a scampare ad una sorte infame, ella allargava le reti dei pescatori che, furenti, la catturarono e la richiusero in una gabbia.
Fuori dall’acqua, il suo disperato grido di aiuto risuonava lontano. Un giovane di nome Wars, figlio di un pescatore, irrimediabilmente attratto da quel suono, a metà tra il canto e il pianto, corse in suo aiuto e la liberò: in cambio, lei promise di vegliare a protezione della città.
Oggi, il monumento che onora la fondatrice della capitale, come sua importanza richiede, è situato nella piazza del mercato vecchio, nel Rynek, una delle zone più belle del meraviglioso centro storico della capitale polacca, distrutto durante la guerra, ricostruito e magnificamente conservato.
Nonostante il suo scudo e la sua spada nulla hanno potuto contro le barbarie dell’uomo, il monumento della sirena è scampato ai bombardamenti della seconda guerra mondiale e la sua effige è parte dello stemma della città di Varsavia.
Il racconto mitologico insiste spesso sulla duplicità simbolica delle sirene, che risiede non solo nell’aspetto fisico, ma anche nella sua natura: l’aspetto femminile nascondeva un’indole da spietato carnefice per i naviganti che, al pari delle tempeste, le temevano; la loro forza di attrazione riasiedeva nel loro canto melodioso che prometteva, a chi lo asoltasse, di oltrepassare i limiti della conoscenza del tempo presente e di quello futuro.
“Quid Sirene cantare sint solitae”? si chiedevano i Latini. Chi si lasciava incantare dal canto delle Sirene non sfuggiva alla morte, per cui nessuno poteva rivelare i segreti del loro canto. E, per un gioco di parole, fu proprio Nessuno (altro nome utilizzato da Ulisse nella sua Odissea) a sfuggire alla tragica fine: lo stratagemma di legarsi all’albero della nave lo aveva salvato, preservandolo dalle melodie delle incatatrici.
In questo mito, il carnefice divenne vittima: Parthenope si lasciò consumare dall’amore impossibile per Ulisse e, siccome le sirene né piangono né muoiono, si trasformò in schiuma del mare su di una riva che conserverà l’impronta del suo corpo e il ricordo della sua bellezza, per l’eternità. Dal mito alla leggenda: così nasce Napoli.
Oggi, nel crocevia eternamente traffficato di Piazza San Nazzaro, a ridosso del Lungomare, il monumento alla più celebre delle creature mitologiche, paradossalmente, passa quasi inosservato sia dai napoletani che dai turisti. Inoltre, non molti sanno che in città è possibile vedere una vera sirena che, si avvisa, ha tutt’altro che sembianze piacevoli: per chi ha comunque voglia di approfondire scientificamente questa definizione, può far visita all’impressionante (aggettivo estremamente calzante!) MUSA, Museo Universitario delle Scienze e delle Arti.
Per tutti gli altri, non rimane che perdersi nella scelta tra le innumerevoli proposte di Napoli, arrendendendosi all’irresistibile richiamo della sirena Parthenope, che si offre al mondo, ancora oggi, terribile e bellissima allo stesso tempo.














Potrebbe piacerti
Identikit emozionale di Amsterdam: profilo sfumato della capitale olandese
Torino: rappresentazioni di “Alice oltre lo specchio” e “Best of Cannes”
“InCanto di Natale” a Benevento: Albero della cultura donato da Graus Edizioni
“Esercizi spirituali per bevitori di vino” di Angelo Peretti
Concerto di Natale a Pompei, Sheléa Frazier e Stevie Mackey uniti dalla fede
Il gustoso mondo del Trdlo: Un viaggio nel cuore della gastronomia


Omicidio Carmine Paolino a Castellammare: risolto cold case


Chiusano San Domenico: Truffa un anziano


Avellino: Controllo del territorio da parte dei Carabinieri


Storie di comunità, il volontariato casertano si racconta


Carabinieri setacciano piazza Garibaldi. Un arresto e controlli a tappeto



Indagini a Benevento: Arresti per turbative gare e frodi, coinvolto anche un Sindaco



Colpo al clan Rega Piacente a Brusciano: 41 misure cautelari



Pietrelcina: scoperta una serra artigianale per coltivare la marijuana



Arrestati due uomini per droga a Napoli: avevano anche anfetamine



World Protection Forum: il Dr. De Vito relaziona su IA



Indagini a Benevento: Arresti per turbative gare e frodi, coinvolto anche un Sindaco



Colpo al clan Rega Piacente a Brusciano: 41 misure cautelari



Pietrelcina: scoperta una serra artigianale per coltivare la marijuana



Arrestati due uomini per droga a Napoli: avevano anche anfetamine



World Protection Forum: il Dr. De Vito relaziona su IA
Trending
- News4 giorni fa
Qualiano nuovo raid notturno: assaltato bar in Piazza Kennedy
- Cronaca2 giorni fa
Quarto sperona i carabinieri dopo un furto, 26enne ai domiciliari
- News5 giorni fa
Docufilm “Quel che Resta” su Angelo Vassallo al Festival del Cinema di Salerno
- News5 giorni fa
Orange the World a San Bartolomeo in Galdo
- Sports4 giorni fa
Real Madrid vs. Napoli: ecco dove vederla
- Cronaca1 giorno fa
“Devi essere mia e di nessun altro. Ti sfiguro”: arrestato