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Dopo 14 anni Omegle chiude il sito. Il fondatore lancia la notizia sul web
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Dopo 14 anni di vita il noto sito di incontri anonimi Omegle chiude definitivamente. Il fondatore lancia la notizia sul web
Omegle il popolare sito di incontri anonimi dopo 14 anni, pubblicato nel 2009, chiude definitivamente. Il sito consisteva nel trovare in forma anonima un qualcuno con cui comunicare sia via chat sia via videochat.
L’intento all’apertura del sito era di dare opportunità a tutti di creare nuove conoscenze ed amicizie, e così è stato per i primi anni.
Successivamente però il sito è divenuto sempre più conosciuto al web arrivando anche a persone adulte attraverso la versione per i maggiorenni.
Dopo i primi anni di luce il sito è divenuto uno sportello di scandali e denunce per abusi da parte degli utenti del sito, denunce avvenute soprattutto nel periodo della pandemia nel 2020 quando il sito è aumentato di popolarità.
Il social è oggetto di polemiche tutt’oggi nominato in scandali come uno dei casi appartenenti ad una ragazza minorenne accoppiata casualmente con un pedofilo. La causa però contro Omegle è stata vinta solo 10 anni dopo
Questa notte difatti per tutti gli utenti che hanno provato a collegarsi al sito è apparsa un immagine di una lapide con annesso un messaggio finale del suo creatore Leif K. Brooks.
Oggi il creatore spiega che la gestione del sito web “non è più sostenibile, né finanziariamente né psicologicamente”. La fine del sito arriva in un periodo storico dove le piattaforme media subiscono un crescendo di controlli da parte delle autorità
Brooks ha infine spiegato che “non può esserci un giudizio onesto su Omegle senza riconoscere che alcune persone ne hanno abusato, anche commettendo crimini indicibilmente atroci”. Senza fornire dettagli specifici, ha sottolineato anche la “costante raffica di attacchi contro i servizi di comunicazione” come Omegle da parte di “un gruppo di utenti dannosi”. “Per quanto vorrei che le circostanze fossero diverse, lo stress e le spese contro tutto ciò sono semplicemente eccessivi”. “Francamente, non voglio avere un infarto a 30 anni”, ha così concluso tristemente.
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