Cronaca
Atti persecutori e sequestro di persona: divieto di avvicinamento
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2 anni fail
Atti persecutori aggravati e sequestro di persona: eseguito divieto di avvicinamento per un 29enne della provincia di Benevento
Atti persecutori, sequestro di persona e tentata violenza privata. Nel pomeriggio di ieri i Carabinieri della Stazione di Benevento hanno eseguito un ordinanza cautelare del “divieto di avvicinamento alla parte offesa e ai luoghi abitualmente dalla stessa frequentati“. Il provvedimento è scattato a seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Benevento.
Ad emettere la misura Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Benevento, a carico di un 29enne abitante nell’immediata periferia del capoluogo di Provincia. Gli inquirenti ritengono l’uomo – allo stato – gravemente indiziato dei reati di atti persecutori aggravati e sequestro di persona. Lo ritengono inoltre gravemente indiziato del reato di tentata violenza privata, nei confronti della ex compagna, una 27enne di Benevento.
L’indagine è partita 16 marzo 2023, a seguito della denuncia – querela sporta presso gli Uffici del Comando Stazione Carabinieri di Benevento. L’attività investigativa ha consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato in ordine a reiterate condotte moleste e minatorie poste in essere ai danni della ex compagna. Esse consisterebbero in atti di violenza fisica e psicologica nonché minacce di vario genere. Queste sarebbero avvenute anche a mezzo messaggi, a seguito della cessazione della loro relazione sentimentale, da cui erano nate due bambine, oggi rispettivamente di due anni e mezzo ed un anno e mezzo.
Fondamentale per le indagini l’escussione della persona offesa e di più persone informate sui fatti
Le condotte, rappresentate nella denuncia/querela del marzo 2023, riguardavano fatti verificatisi sin dal Settembre 2022 concernenti aggressioni avvenute anche sul posto di lavoro, in ragione della incapacità dell’odierno indagato di accettare la fine della relazione con la persona offesa.
Tale condizione determinava condotte moleste e minatorie nonché violente ed ingiuriose ai danni della persona offesa accusata di essere una cattiva madre e minacciata di vedersi togliere le proprie figlie.
Numerosi i messaggi inviati tramite le applicazioni Whatsapp e Telegram, per conoscere gli spostamenti della donna e le sue nuove frequentazioni. In occasione di incontri diretti l’indagato avrebbe minacciato in varie circostanze la vittima di agire per farle “togliere le bambine” e avrebbe denigrato la donna sia come madre che come compagna.
L’indagato secondo la Procura avrebbe seguito e pedinato la ex compagna. In una circostanza sarebbe arrivato a chiuderla in casa per due ore prevandola della libertà, dopo averla convinta con una scusa a salire sulla sua autovettura.
Tutto ciò causava un perdurante e grave stato di ansia e paura nella donna che aveva costantemente il timore di essere aggredita, minacciata ed offesa. Le avrebbe inoltre generato un fondato timore per la propria incolumità ed, altresì, un mutamento delle sue abitudini di vita con una riduzione delle frequentazioni amicali.
Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, adottato nella fase delle indagini preliminari e il destinatario della stessa è allo stato indagato e quindi presunto innocente fino a sentenza definitiva.
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