Cronaca
Truffano 80enne per 2150 euro: obbligo di dimora per due persone
Pubblicato
2 anni fail
Truffano una 80enne per 2150 euro con la tecnica del finto nipote, addirittura l’avevano convinta a ritirare denaro al bancomat
Truffano una 80enne per 2150 euro. Gli investigatori della Squadra Mobile della locale Questura, con l’ausilio dei colleghi dell’omologo Ufficio della Questura di Napoli, questa mattina hanno eseguito due misure cautelari dell’obbligo di dimora. Destinatari della misura cautelare due indagati un 47enne della provincia di Napoli e un 43enne di Napoli.
Gli inquirenti li ritengono gravemente indiziati, in concorso tra loro, di truffa aggravata, ai danni di persona anziana.
Il provvedimento è scattato all’esito di attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento. Ad emettere la misura cautelare il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, su richiesta della locale Procura.
A far scattare le indagini una denuncia presentata il 3 marzo del 2020 da una signore classe 1943.
Il fatto
La donna aveva raccontato agli inquirenti di aver subito una truffa. Il giorno prima l’aveva contattata sul suo numero di telefono una persona che si era presentato come il nipote. La voce al telefono le aveva chiesto un prestito per non perdere un’offerta per l’acquisto di alcune carte elettroniche. Poco dopo la telefonata un giovane si presenta a casa, dicendole che era lì per prelevare il denaro. La donna gli consegna subito 1150 euro: la povera vittima era caduta nel raggiro. Addirittura l’avevano convinta a recarsi al bancomat per prelevare ulteriori 1000 euro da consegnare al giovane. L’anziana solo dopo qualche ora – dopo aver rintracciato il vero nipote – realizzava di essere vittima di una truffa.
Solo dopo qualche ora, dopo essere riuscita a contattare il vero nipote, si accorgeva di essere stata vittima di una truffa.
L’indagine
Subito dopo, gli investigatori della Squadra Mobile hanno immediatamente svolto una meticolosa ricostruzione della dinamica dell’azione criminale, che ha consentito di acquisire gravi indizi in ordine alla identificazione degli autori del reato e di ottenere la misura cautelare, ricorrendo anche le esigenze cautelari perché gli indagati si sarebbero approfittati di circostanze di tempo e di luogo e di persona tali da ostacolare la pubblica e privata difesa.
Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione. I destinatari della stessa sono allo stato imputati e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.
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