Quantcast
Connettiti con noi

Entertainment

Milano oltre il grigio: a passeggio tra i colori del “Quartiere Arcobaleno”

Pubblicato

il

Un quartiere a “colori” pensato a fine ‘800 ma costruito parzialmente a causa della guerra; l’area prescelta cadde intorno a quella dove una volta vi era la stazione di Porta Tosa

A Milano esiste un quartiere, nei pressi del centro tra piazza Cinque Giornate e piazza Tricolore, dove l’arcobaleno sembra essersi fermato da un po’.

Pubblicità
Particolare dei Colori delle abitazioni – Foto Maria Rossa Palma

L’origine di questa zona residenziale, soprannominata non a caso “Quartiere Arcobaleno”, risale alla fine dell’800 grazie ad un progetto di una cooperativa di operai, la SEAO, che voleva realizzare delle abitazioni modeste e dal prezzo non molto elevato da destinare ai lavoratori del posto.

L’area prescelta cadde intorno a quella dove una volta vi era la stazione di Porta Tosa, non più in uso e oramai sostituita dalla Stazione Centrale nei pressi di Piazza della Repubblica.

Particolare della toponomastica – Foto Maria Rosa Palma

Purtroppo, il progetto che prevedeva la realizzazione anche di piccoli spazi verdi come orti e giardini, subì una battuta d’arresto a causa delle due guerre mondiali e, perciò, non si estese che oltre una strada di poche centinaia di metri in via Lincoln che rappresenta solo una bozza del piano iniziale.

Come su una passerella, lungo questa strada, “sfilano” circa 40 case ed ognuna ha un proprio colore che la contraddistingue: dal verde brillante, al rosso tiziano, al viola glicine, al giallo e arancione acceso.

Pubblicità
Particolare di tutti i colori delle abitazionei – Foto Maria Rosa Palma

Anche se, per motivi storici, il progetto originario non fu mai portato a compimento, sicuramente fu raggiunto almeno uno scopo: costruire un quartiere a ridosso del centro città senza subirne suoni e tutti quei rumori tipici della vita urbana. Infatti, in questa stradina, piuttosto ristretta e in cui a stento un’auto riesce a passarvi, si respira il silenzio, il colore che trasmettano una certa pacatezza e tranquillità che si combinano perfettamente con una piacevole, e seppur non lunghissima, passeggiata.

Si entra in un’altra dimensione interrompendo, così, quella regolarità del paesaggio urbano, il cosiddetto “skyline” a cui Milano ci ha abituato negli ultimi decenni che tende sempre più a svilupparsi verso l’alto.

Prticolare delle abitazioni – Foto Maria Rosa Palma

In questo piccolo contesto, infatti, gli elevati edifici della city milanese sono sostituiti da alti e imponenti alberi di palme e le abitazioni “dei piani alti dei grattacieli”, tipicamente uguali e anonime, sono bandite ma sostituite da case a misura d’uomo e diverse l’una dall’altra grazie al colore che, oltre a contraddistinguerle, sono espressione del gusto e della personalità di chi lì ci ha vissuto e ci vive tutt’oggi.

Per cui, dopo aver fatto un giro per il centro di Milano dove i nostri occhi erano rivolti sempre verso l’alto, ora bisogna riportare lo sguardo “sulla terra” adeguandolo a quest’ulteriore e appartato paesaggio urbano che, nonostante sia un po’ avanti con l’età, riesce sempre a sedurre i visitatori con la sua vivacità.

Pubblicità

Nella bella stagione, complice il sole, questi colori sono resi ancora più vividi e coinvolgenti sfatando così l’immagine di Milano come una città grigiastra; anzi, ed è proprio il caso di dirlo, tra case colorate, lussureggiante vegetazione, rigogliosi alberi da frutto e roseti, l’unico colore a mancare all’appello è proprio il grigio!

Pubblicità
Pubblicità