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Melito, 8 euro per una mascherina priva di tracciabilità: denunciato 31enne
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Il 31enne aveva messo in vendita mascherine sanitarie prive del marchio “CE” e prive di indicazioni sulla tracciabilità
I carabinieri della tenenza di Melito hanno denunciato un 31enne incensurato del posto – titolare di una ferramenta – per immissione sul mercato di prodotti pericolosi.
Aveva messo in vendita mascherine sanitarie prive del marchio “CE” e prive di indicazioni sulla tracciabilità.
27 le mascherine sequestrate, vendute al prezzo unitario di 8 euro.
Nota Stampa Carabinieri
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Blitz dei Carabinieri nel Parco Nazionale del Taburno, interrotto taglio abusivo di legna in bosco con vincolo paesaggistico
Blitz dei Carabinieri Forestali nel Parco Nazionale del Taburno: interrotto taglio abusivo di legna. I militari dell’Arma sono intervenuti in un area boschiva in Località Fontana del Soldato ricadente nel Comune di Frasso Telesesino.
Ad attrarre ed insospettire i militari della stazione Forestale di Sant’Agata dei Goti, il rumore inconfondibile di alcune motoseghe e seguendolo sono arrivati nella zona sottoposta a vincolo paesaggistico in quanto Riserva generale. Era in corso il taglio abusivo di legna di faggio. La vedetta opportunamente mimetizzata, purtroppo, ha consentito ai boscaioli abusivi di dileguarsi prima dell’arrivo sul posto dei Carabinieri Forestali.
L’intervento della pattuglia ha però evitato l’ulteriore abbattimento di pregiate essenze forestali mentre la quantità di legno depezzata e pronta per essere asportata era pari a 18 quintali.
L’attività si è conclusa con il sequestro della legna rinvenuta ed il suo contestuale affidamento al Sindaco di Frasso Telesino.
Sono in corso attività investigative per la ricerca e l’identificazione degli autori del reato. La misura precautelare disposta dalla polizia giudiziaria in sede di indagini preliminari, sarà sottoposta alla convalida dell’Autorità giudiziaria, avverso cui sono ammessi mezzi d’impugnazione.
La recente criticità economica in termini di aumento dei prezzi delle fonti energetiche come il gas ed il pellet, rende una scelta favorita per il riscaldamento delle abitazione il ricorso all’uso del legname. Ciò porta al consegunete intensificarsi del fenomeno del taglio abusivo del bosco.
L’intervento dei Carabinieri Forestale di Benevento è un ulteriore riscontro all’azione di contrasto. Le operazioni di contrasto, infatti, sono partite sin da questa estate ed intensificata secondo i profili delineati anche dall’Accordo di Programma con l’Ente Parco.
Ricordiamo infatti che analoghi rinvenimenti di legna avvenivano nel mese di Novembre scorso.
Nello specifico i militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale di Benevento, congiuntamente al personale della Stazione Carabinieri Forestale di Benevento e di Pontelandolfo denunciarono in stato di arresto alla Procura della Repubblica di Benevento una persona sorpresa in flagranza del reato di furto aggravato di legna di essenze forestali, ubicate in area demaniale sottoposta a vincolo paesaggistico – ambientale.
In quella occasione sequestrarono circa 30 quintali di legna pronti per la commercializzazione, nonché macchine agricole e motosega a catena, utilizzate per l’abbattimento degli alberi ed il taglio del legname.
Ancora nel mese di Ottobre scorso, i militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale di Benevento eseguirono un’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Benevento nei confronti di una persona, gravemente indiziato di furto aggravato di legna in concorso con altre due persone, già precedentemente tratte in arresto per lo stesso fatto reato.
In questo caso il provvedimento scaturì da una precedente operazione in cui furono sequestrati 6 quintali di legna, in area boschiva demaniale del Parco Regionale del Matese, alla località Pesco Rosito del Comune di Pietraroja.
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Reflui industriali in pubblica fognatura: sequestrata conceria a Solofra
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59 minuti fail
31 Gennaio 2023

Reflui industriali nella pubblica fognatura: sequestrata preventivamente una attività di conceria nella Zona Asi di Solofra
Reflui industriali in pubblica fognatura. I Carabinieri Forestali di Serino (AV) hanno sequestrato un’attività conciaria per scarico abusivo di reflui industriali ed emissioni in atmosfera in assenza di autorizzazione.
Nello specifico, i militari hanno controllato un’azienda conciaria nella Zona ASI del Comune di Solofra. All’esito della verifica hanno accertato che l’opificio svolgeva le lavorazioni di pelli in assenza delle necessaria autorizzazioni per le emissioni in atmosfera e allo scarico delle acque reflue industriali nella pubblica fognatura.
La verifica è avvenuta d’iniziativa nell’ambito di una attività di controllo per la prevenzione e la repressione dei reati ambientali, con particolare attenzione all’inquinamento del torrente Solofrana, affluente del Sarno.
Come riporta una nota dei Carabinieri, il sequestro preventivo dell’azienda è ritenuto necessario per evitare la compromissione ulteriore dell’ambiente circostante e del torrente Solofrana.
I militari fanno sapere inoltre che il provvedimento si inserisce in una più ambia e articolata indagine, condotta dai Carabinieri Forestali, finalizzata ad accertare le cause dell’inquinamento del fiume Sarno e dei suoi affluenti. Uno degli obiettivi fondamentali è l’individuazione degli scarichi abusivi derivanti dalle lavorazioni delle pelli ed interrompere , così, le attività illecite che influiscono sullo stato di salute del corso d’acqua.
Le attività d’indagine proseguono anche con la collaborazione tecnica dell’Arpac di
Avellino.
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Amianto a Melito: dopo la denuncia di una cittadina, di un nostro articolo e dell’intervento di Trasparenza per Melito messe in sicurezza le lastre
Solo il 28 gennaio scorso raccoglievamo la denuncia di una cittadina di Melito che mostrava il deposito lungo via Giulio Cesare di presunte lastre di amianto cemento. Ne davamo conto in un articolo alla cittadinanza e chiedevamo un intervento. La notizia è rimbalzata tra le associazioni sul territorio. Una di essa si è interessata al caso ed ha raccolto il grido d’allarme amplificato su queste pagine.
“Trasparenza Per Melito”, infatti, attraverso un protocollo inviato alla Polizia Municipale il 30 gennaio scorso, ha denunciato il caso mostrando il degrado urbano. Sottolineando i problemi che quest’ultimo porta alla salute ne ha chiesto la rimozione.
Oggi in una nota inviata in redazione l’associazione, da sempre attiva sul territorio, porta a conoscenza della avvenuta perimetrazione del rifiuto pericoloso. Rende nota, inoltre, una sorta di messa in sicurezza in attesa della rimozione.
“Quando si ama il proprio territorio e si fanno le cose concrete si possono ottenere buoni risultati”. È quanto afferma Vincenzo Stravolo Presidente dell’associazione Trasparenza per Melito sulla messa in sicurezza delle lastre di eternit presenti da settimane in Via Giulio Cesare a Melito.
“Lunedì 30 gennaio dopo la segnalazione di una cittadina avevamo deciso di depositare presso l’ufficio del protocollo generale del Comune di Melito una richiesta al Sindaco per far sì che le lastre di eternit venivano rimosse quanto prima vista la pericolosità delle stesse in quanto con il passar del tempo all’intemperie possono sprigionare polvere di amianto che sappiamo quanto può far male alla salute. Siamo contenti di aver dato il nostro contributo in primis per la tutela della salute dei cittadini ma anche per il decoro urbano della nostra Melito”. Così conclude Stravolo.
Non basta tuttavia la messa in sicurezza. Il problema sarà definitivamente risolto quando quei rifiuti saranno rimossi dalla strada e ci auguriamo per il bene dei melitesi che questo avvenga quanto prima.
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Avevano in auto un un coltello, guanti in lattice e una cassaforte appena rubata: arrestato un uomo a Napoli. Fugge il complice
Erano in due e in auto avevano un coltello, guanti in lattice e una cassaforte in auto. Ieri pomeriggio gli agenti del Reparto Prevenzione Crimine Campania hanno controllato in corso Arnaldo Lucci un’auto con a bordo due uomini.
I due, durante le fasi di identificazione, hanno aggredito i poliziotti con calci e pugni per poi darsi alla fuga in direzioni diverse. Gli agenti – grazie al supporto di una volante dell’Ufficio Prevenzione Generale – hanno raggiunto e bloccato uno dei fuggitivi in via Nicola Capasso, mentre l’altro è riuscito a dileguarsi.
Nella loro auto hanno trovato un coltello lungo 18 cm, una confezione di guanti in lattice e una cassaforte. In seguito hanno accertato che rubata la notte precedentente in una abitazione di via Orazio.
L’uomo, un 33enne georgiano con precedenti di polizia e irregolare sul territorio nazionale, arrestato per furto, lesioni personali, violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale. Denunciato, inoltre per ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato. Restitutia alla proprietaria la cassaforte.
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Scontri durante una partita di calcio a Sant’Antonio Abate. Carabinieri notificano Daspo a 6 persone
Scontri durante una partita di calcio. A Sant’Antonio Abate i Carabinieri della locale stazione hanno notificato un’ordinanza di divieto di accesso ai luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive calcistiche nei confronti di 6 persone.
Il D.A.S.P.O., emesso dal Questore di Napoli, nasce su proposta dei carabinieri a seguito degli scontri avvenuti lo scorso 14 settembre durante l’incontro di calcio tra A.C. Sant’Antonio Abate 1971 e l’A.S.D. Sporting Club Ercolanese valevole per la coppa Italia di eccellenza.
Per i 6 destinatari del provvedimento – un 33enne, un 30enne, un 21enne, un 20enne, un 23enne e un 19enne di Sant’Antonio Abate – un divieto della durata di 4 anni.
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Beccato in via Raffaele Conforti a Napoli con un pc portatile rubato: alla vista della Polizia si è dato alla fuga. Denunciato un 21enne.
Beccato con un pc portatile rubato. Il fatto è accaduto nella serata di ieri, quando gli agenti del Commissariato Vicaria Mercato hanno notato – passando in via Raffaele Conforti – alcune persone confabuare tra loro.
Alla vista dei poliziotti sono scappate, ma gli operatori ne hanno raggiunto una e la hanno bloccata, trovandola in possesso di un pc portatile in seguito risultato rubato.
Gli agenti hanno così denunciato un 21enne di origini marocchine con precedenti di polizia e irregolare sul territorio nazionale.
Risponderà di ricettazione, resistenza a Pubblico Ufficiale, ingresso e soggiorno irregolare nel territorio dello Stato.
Denunciato inoltre per inottemperanza del divietto di dimora nel Comune di Napoli cui era sottoposto. Il pc portatile, invece, restituito al proprietario.
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