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Atomic Computing: Il primo Computer Quantistico a 1000 Qubit

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Atomic Computing
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Atomic Computing ridefinisce i confini quantistici: svelando il futuro con il primo computer quantistico oltrepassante i 1000 qubit

La corsa alla supremazia quantistica ha raggiunto un nuovo apice con l’annuncio della startup statunitense Atomic Computing, che ha presentato il primo computer quantistico a porte quantistiche con una capacità straordinaria di 1225 qubit. Questo significativo balzo in avanti supera di gran lunga le prestazioni attuali, rendendo questa soluzione all’avanguardia nella corsa tecnologica.

Il record precedente, detenuto da IBM con 433 qubit, sembra ora essere superato da Atomic Computing, mentre l’azienda rivale è pronta a presentare la sua soluzione da 1121 qubit. Il salto generazionale da 100 qubit, caratteristici del precedente computer quantistico di Atomic Computing, a 1225 qubit rappresenta un progresso significativo che potrebbe ridefinire il panorama del computing quantistico.

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La soglia cruciale dei 1000 qubit è stata raggiunta, aprendo le porte all’implementazione di tecniche di correzione d’errore. Questo significa la possibilità di creare qubit logici a partire da più qubit fisici rumorosi, migliorando notevolmente l’affidabilità delle macchine quantistiche. Tale sviluppo potrebbe essere una svolta nel superare le sfide legate all’instabilità quantistica, aprendo nuove prospettive per applicazioni pratiche di questa tecnologia rivoluzionaria.

La natura fondamentale del qubit, unità di informazione in un computer quantistico, offre un potenziale di calcolo esponenzialmente più efficiente rispetto a un processore classico. Mentre un bit può essere 0 o 1, un qubit rappresenta una sovrapposizione di entrambi gli stati, sfruttando l’algebra lineare della meccanica quantistica. Questo apre la strada a algoritmi di calcolo che possono risolvere alcuni problemi in modo notevolmente più rapido rispetto ai processori tradizionali.

La sfida principale nel campo dei computer quantistici è stata finora l’implementazione di una memoria a qubit e la manipolazione di essa senza compromettere la coerenza quantistica. Atomic Computing affronta questa sfida con la sua tecnologia innovativa chiamata “atomic array”. Questa si basa sul confinamento ottico di atomi neutri attraverso raggi laser, rappresentando dei qubit naturali grazie alle loro caratteristiche di spin. I risultati dichiarati dalla startup includono tempi di decoerenza record, con la capacità di mantenere l’informazione nei qubit per circa 40 secondi.

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Atomic Computing sostiene che la sua tecnologia sia altamente scalabile, aprendo la strada a computer quantistici con ancora più qubit. Per diventare effettivamente utili nella vita di tutti i giorni, si stima che i computer quantistici debbano raggiungere milioni di qubit. Con questa recente innovazione, Atomic Computing si propone di essere un attore chiave in questo percorso, rivoluzionando il modo in cui affrontiamo la computazione quantistica.

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