Stallo sull’accordo sui migranti: Italia e Germania affrontano divergenze cruciali nel negoziato, mettendo in discussione la sua realizzazione
Nessun via libera affrettato, il testo va approfondito. L’accordo sul Patto sulla migrazione e l’asilo viene rallentato dall’Italia, nonostante l’ok del cancelliere tedesco Olaf Scholz. La proposta di compromesso avanzata dagli spagnoli ha ottenuto l’approvazione di Berlino, ma non sembra ancora convincere Giorgia Meloni. Un punto critico riguarda i salvataggi delle ONG da situazioni di strumentalizzazione della migrazione, su cui il governo italiano potrebbe opporsi.
Lo scontro tra Italia e Germania sulle attività delle organizzazioni non governative rimane una questione aperta. L’Italia ha espresso sorpresa per il fatto che, mentre si discuteva l’accordo sul Patto sui migranti a Bruxelles, sette navi gestite dalle ONG e con bandiera tedesca stavano navigando nel Mediterraneo, di cui quattro in zona SAR italiana.
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha sottolineato la sua perplessità durante un incontro con la sua omologa tedesca, Annalena Baerbock. La frenata italiana sull’accordo ha ridotto l’entusiasmo iniziale della Spagna, attuale presidente di turno dell’UE. Ursula von der Leyen aveva chiesto esplicitamente un accordo in giornata, ma il Consiglio Affari Interni di Bruxelles è terminato senza un’intesa.
Si avverte la necessità di un chiarimento tra Scholz e Meloni al vertice di Granada della settimana prossima per sbloccare la situazione. Fonti italiane sottolineano che non si tratta di un blocco all’accordo, ma del bisogno di approfondire il testo. L’Italia e la Germania sono entrambe fondamentali per raggiungere la maggioranza qualificata, ma la tensione sulle ONG complica la situazione.
Il quadro è complicato anche dalla complessità politica dei governi di Berlino e Roma, entrambi formati da tre partiti alleati. Il prossimo passo sarà il Consiglio Affari Interni di Lussemburgo, e si avverte l’urgenza di trovare un’intesa entro l’anno per evitare che i populisti e i demagoghi guadagnino terreno alle prossime elezioni europee.
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