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Pantone Arcobaleno: itinerario cromatico provenzale
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1 anno fail
Viaggio cromatico tra la Provenza e l’Occitania: dai campi di lavanda all’incantevole spettacolo delle gole, un’esperienza Pantone Arcobaleno
Nel sud della Francia, a luglio, tra la Provenza e l’Occitania, dal caldo non si sfugge: un sole ingombrante fa da guida obbligatoria, definendo perentoriamente il percorso, ma offrendo, generosamente in ricompensa, le sue meravigliose gradazioni di luce.
Roussillon
A Roussillon, infatti, è meglio trovarsi al mattino presto. Il silenzioso borgo collinare, dal panorama mozzafiato sulla valle, caratterizzato da piccole case rosate con le viti attorcigliate a porte e pergole, ospita il “Sentier des Ocres”. Qui, la Natura regala un paesaggio fantastico. Nel saliscendi della collina, la terra si trasforma: da “cipria” diviene pietra e avvampa; le rocce si stagliano verso l’alto e, simili nella forma a torri di sabbia bagnata, si accendono dei colori del fuoco: dall’arancio caldo, al ruggine, fino al rosso intenso. Si passeggia “tra le fiamme” senza bruciarsi.
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Seppur ammaliati dalle tinte pastello (dal verde acqua, all’azzurro, al lilla) delle porte e finestre delle case, delle aziende vitivinicole e degli alberghi (spesso a conduzione familiare), ad accompagnarci in questo itinerario, sarà il giallo: quello dei dorati campi di grano, dei fierissimi girasoli, ma, soprattutto, quello della pietra locale, utilizzata per realizzare borghi da cartolina. A Gordes, ormai simbolo indiscusso dei “villaggi più belli di Francia”, non ci si può non fermare, soprattutto per pranzo.
Il matrimonio felice tra uomo e natura qui non solo è visibile nelle costruzioni che si armonizzano con l’ambiente (le stradine acciottolate, seppur non comodissime, non alterano il paesaggio), ma, principalmente si realizza a tavola.
I prodotti della terra, (come le insalate con più di 20 ingredienti diversi) e dell’allevamento (validamente testimoniato da assiette di salumi e formaggi), qui sono di qualità eccezionale (il biologico è ovunque).
Nell’aria, un profumo di pane conduce a un piccolo forno locale, che mostra in vetrina, come uno scrigno, meraviglie francesi di burro e zucchero. Protetti dal castello, tra l’albero e la fontana quadrata, ci si f riposa, ascoltando le cicale, violinisti della natura, e bevendo una spremuta di agrumi o un bicchiere di vino (ça va sans dire). La sensazione di dejà vu non è un effetto collaterale del nettare alcolico: proprio a Gordes, infatti, è stato girato “Un’ottima annata”, deliziosa pellicola, al sapore di vino rosso, in cui una bellissima Marion Cotillard insegna a Russell Crowe la joie de vivre provenzale.
Da Gordes all’imperdibile abbazia cistercense di Sénanque
Da Gordes all’imperdibile abbazia cistercense di Sénanque è “un attimo” e, a dire il vero, l’invasione di cacciatori di foto da Instagram molto stride con la pace che questo luogo, per sua natura, meriterebbe di conservare. Quando il sole è implacabile, una sosta per la visita (obbligatoriamente guidata e da prenotare con largo anticipo) illustra come la regola benedettina di preghiera e lavoro sia osservata dai monaci, tra il chiostro e i campi. Una piacevole pausa per scoprire che i doni della natura generosa vengono abilmente trasformati in prodotti gastronomici (olio, miele, confetture) e cosmetici (creme e candele), ottimi souvenir per i sensi.
Nelle prime ore del pomeriggio, alla ricerca di tinte più fresche, dal delizioso ruscello di Moustier Sainte Marie, villaggio arroccato tra due cime rocciose (dalle quali pende la sua stella protettrice), si prosegue per il parco delle “Gorges” (gole) du Verdon”. Il fiume ha creato nei secoli il canyon più grande d’Europa, che si offre al visitatore da una doppia prospettiva.
Dalla foce presso il lago Saint Croix
Dalla foce, presso il lago Saint Croix, (noleggiando imbarcazioni o semplicemente raggiungendo a piedi il letto del fiume in uno dei suoi tratti accessibili), abbracciati dalle svettanti pareti rocciose, è possibile toccare con mano le sue acque verdissime, rese quasi fluorescenti dalle microalghe presenti.
E’ dall’alto delle imponenti falesie d’argento, però, che il respiro si ferma. Dalle terrazze dei diversi punti panoramici delle gole, la vista e il cuore si aprono come le ali dei grifoni in volo, che, senza sforzo apparente, qui sfruttano il vento per la risalita. Non c’è vertigine che freni: qui, altitudine fa rima con beatitudine!Infine, al tramonto, sull’altopiano di Valensole, si vive l’apoteosi cromatica di questo itinerario.
Dal rosa pallido all’indaco intenso, circondati a perdita d’occhio in un oceano ondeggiante di steli, i campi di lavanda, semplicemente, esplodono. Inizialmente pietrificati, come le rocce che proteggono le radici, nel silenzio accompagnato solo dal ronzio delle api e attratti dal profumo intensissimo, ci si incammina tra i filari, immergendosi in questo mare, capace di regalare la più dolce delle sinestesie.
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