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Medico aggredito a Giugliano: il collega del Cardarelli non ha emesso il certificato
Pubblicato
2 anni fail
Il paziente, dimesso dal Cardarelli senza certificato, è ricorso al suo medico a Giugliano, al diniego lo ha aggredito verbalmente e poi picchiato
Aggredito un medico di base di Giugliano a causa di una omissione di due certificazioni (ricovero e malattia) da parte di un medico ospedaliero del Cardarelli di Napoli. Quest’ultimo, infatti, non fornendo le certificazioni ha, di fatto, dirottato indirettamente il paziente o chi per lui al medico di famiglia.
L’uomo, una volta dimesso, aveva bisogno giustamente del certificato di malattia e la figlia si è rivolta al suo medico di base.
Con una documentazione rilasciata alle dimissioni dal Cardarelli che riguarda il padre, non sapendo come comportarsi, la figlia del paziente si reca allo studio del medico a Giugliano, accompagnata dal fidanzato. Nella documentazione mancavano il certificato di ricovero e di malattia.
Il Medico di Medicina Generale ha spiegato che senza quei due documenti non era possibile capire quando era ricoverato. A quel punto è intervenuto il fidanzato della donna chiedendo la certificazione del periodo di ricovero al medico di base. Alla risposta di impossibilità, l’uomo ha iniziato ad inveire contro il dottore.
Davanti a tale comportamento il medico lo ha invitato ad uscire dallo studio per colloquiare con la figlia del paziente al fine di fornirle le opportune spiegazioni e motivazioni. Proprio in quel momento è scattata l’aggressione fisica. L’uomo ha preso a pugni sulla testa il medico, per poi allontanarsi insieme alla donna.
L’omissione dei certificati di malattia da parte dei medici ospedalieri continua, purtroppo, ad essere una piaga tutta campana e napoletana. Le aggressioni ai medici di medicina generale e a quelli di continuità assistenziale (ex guardia medica), tuttavia, si registrano maggiormente nella provincia di Napoli.
La preoccupazione di tali professionisti aumenta perché non riescono a svolgere il loro lavoro con l’opportuna serenità. Questo stato di cose si ripercuote sul paziente, andando a suo discapito.
In questo caso, ad esempio, il paziente o chi per lui non solo non ha ottenuto il certificato, ma di contro il responsabile della violenza ha ottenuto una denuncia da parte del Medico che di tutto ciò non ha alcuna colpa.
Tali episodi portano i giovani medici a scegliere altri sbocchi ed ad abbandonare la professione nell’ambito del pubblico.
Per evitare tali episodi di violenza basterebbe solo che i medici ospedalieri rispettassero la legge e rilasciassero i certificati medici così come le ricette dematerializzate.
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