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Tentato duplice omicidio allo Stadio “San Rocco” di Miano, arrestato 20enne

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Arrestato un 20enne per il tentato duplice omicidio presso lo stadio “San Rocco” di Miano. Il fatto è accaduto il 5 ottobre scorso

Tentato duplice omicidio allo stadio “San Rocco” di Miano. Per delega del Procuratore della Repubblica di Napoli, la Squadra Mobile e l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere.

Ad emettere il provvedimento il GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli. Ad essere arrestato per effetto della misura cautelare il Gennaro Musella classe 2002. Gli inquirenti ritengono l’indagato “gravemente indiziato del delitto di duplice tentato omicidio pluriaggravato”.

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Il fatto è avvenuto il 4 ottobre scorso, al termine di un incontro di calcio avventio nell’impianto sportivo “San Rocco” in zona Miano. Durante una lite per futili motivi, l’indagato avrebbe colpito con diversi fendenti due componenti della squadra avversaria, provocando ad una vittima lesioni gravi consistite in “traumatismo del fegato con ferita aperta in cavità, lacerazione maggiore” con prognosi riservata ed all’altra lesioni consistite in “lesioni dei tessuti molli posteriori” con una prognosi di 15 giorni.

Dalle immediate attività d’indagine svolte al momento dei fatti il 4 ottobre scorso sottoposto a fermo di indiziato di delitto il padre dell’odierno indagato, Giuseppe Musella classe 1972. L’uomo secondo gli inquirenti avrebbe partecipato all’aggressione.

L’indagato è nipote di Maria Licciardi, storico e carismatico capo dell’omonimo clan, costituente, unitamente alle famiglie dei Contini e dei Mallardo, il vertice del cartello camorristico noto come Alleanza di Secondigliano.

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Nel rispetto dei diritti degli indagati, ricordiamo che il provvedimento eseguito è una misura cautelare emessa in sede di indagini preliminari. Contro di essa sono ammessi mezzi di impugnazioni. Il destinatario è una persona sottoposta ad indagini ed è quindi presunta innocente fino a definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

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