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Melito: La Marino Guarano riapre il tre ottobre
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2 anni fail
Riapre il tre ottobre la scuola “Marino Guarano” di Melito, era chiusa dal giorno seguente l’omicidio del Professor Marcello Toscano
Riapre il tre ottobre la Scuola Secondaria di Primo Grado Marino Guarano. Era chiusa dal giorno seguente l’omicidio del Professor Marcello Toscano, insegnante di sostegno dell’Ististuto.
Negli ultimi giorni un coro di polemiche intorno alla scuola soprattutto sui social. La comunità scolastica e melitese si è divisa. Molti hanno colpevolizzato forse ingiuistamente anche la scuola e i docenti, certamente non colpevoli di quanto accaduto questa settimana.
L’eccessivo clamore ha reso necessario la stesura di una lettera da parte della dirigente scolatica e poi un comunicato da parte dei docenti.
Lunedì tre ottobre la scuola riaprirà i battenti in un’avviso rivolto ai genitori la dirigente scolastica comunica che per le classi 2G e 3H sarà attivo un servizio di sostegno psicologico.
La Comunicazione ai Genitori
Lunedì 3 ottobre alle ore 8.00 riprenderanno le attività didattiche. Gli alunni saranno accolti dai docenti all’ingresso della scuola e accompagnati nelle rispettive classi. Gli studenti della 2G e della 3H, classi del nostro compianto collega, Prof. Marcello Toscano, si riuniranno in sala teatro, per un incontro con il Prof. Raffaele Virgilio, responsabile dello Sportello d’ascolto del nostro istituto.
La Dirigente Scolastica ha chiesto e ottenuto dall’ASL di competenza un supporto psicologico per alunni, docenti e genitori. Il primo incontro con i docenti si terrà martedì pomeriggio al termine delle lezioni. Saranno calendarizzati e comunicati tempestivamente i successivi incontri previsti con alunni e genitori.
Una iniziativa che va presa con favore dato l’atto avvenuto nelle pertinenze della scuola.
Prevista manifestazione di genitori in sostegno della scuola e per chiedere maggiore sicurezza
Il tre ottobre contestualmente al rientro degli studenti vi sarà una sorta di manifestazione dei genitori. L’intento è quello di chiedere l’attenzione dello Stato e delle Istituzioni sul territorio a Nord di Napoli. Le richieste d’aiuto delle istituzioni locali devono essere ascoltate. Non si può lasciare la scuola da sola come avamposto di legalità in un territorio così difficile. Non si può lasciare sola una intera comunità.
Affinché l’attezione sul territorio giunga dallo Stato centrale e dal Palazzo della Prefettura di Napoli, è necessario però richiederlo costantemente, senza aver paura di diventare noiosi. Poi ci sono parrocchie, associazioni e famiglie anche loro devono fare la loro parte più di quanto già facciano.
Ben vengano le manifestazioni perché accendono un dibattito, generano fermento. Se a queste non seguiranno atti coraggiosi dell’amministrazione comunale, lasceranno solo il tempo che trovano e non raggiungeranno l’obiettivo prefissato.
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