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Mezzo canale di Procida a nuoto per sfuggire alla cattura

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Carabinieri violenza sessale ischia
foto archivio

Era ai domiciliari a Vico Equense ed evade, lo rintracciano su una barca nel canale di Procida, si tuffa e si fa più di mezzo canale a nuoto fino a Monte di Procida

Si fa più di mezzo Canale di Procida a nuoto fino a Monte di Procida. Non è però una gara ma un singolare tentativo di sfuggire alla cattura. L. E. un 39enne già noto alle forze dell’ordin e sottoposto ai domiciliari, doveva essere nel suo appartamento di Vico Equense. Il 2 giugno evade e scappa dal penitenziario rappresentato dalle mura domestice.

I Carabinieri non hanno mai smesso di cercarlo e quelli di Procida lo hanno rintracciato nel tardo pomeriggio del 11 luglio. Non era nei consueti luoghi come si potesse immaginare, ma in barca nel bel mezzo del Canale di Procida.

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Quando ha notato l’accerchiamento delle due motovedette della Capitaneria di Porto e da una dei Carabinieri, non ci ha pensato due volte si tuffato in acqua e ha iniziato a nuotare. Era conscio che non avrebbe seminato i mezzi militari con la sua imbarcazione.

I militari – increduli per quella scelta – gli hanno intimato di fermarsi, ma lui nulla bracciata dopo bracciata ha continuato a nuotare. Una sosta ogni tanto aggrappandosi al salvagente della Capitaneria e la minaccia di lasciarsi annegare.

Ha percorso clilometri scortato lentamente dalle motovedette fino al porto di Monte di Procida.

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Nonostante fosse stremato dalla fatica e dalla prova massacrante, non ha accennato ad arrendersi. Lo hanno bloccato prima che potesse fuggire a piedi, grazie all’aiuto dei Carabinieri della Compangnia di Pozzuoli.

Il 39enne è finito in manette per evasione e resistenza a Pubblico Ufficiale. Ora è in carcere, all’asciutto ma in attesa di giudizio.

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