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Truffa on line e phishing a San Bartolomeo in Galdo
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2 anni fail
Truffa on line e phishing, due distinti episodi su cui indaga la Compagnia Carabinieri di San Bartolomeo in Galdo
Truffa on line e phishing sono solo due delle truffe più odiose ai danni di cittadini. In tale contesto operano costantemente i Carabinieri dei San Bartolomeo in Galdo e delle Stazioni dipendenti.
Sono due gli episodi che hanno rischiesto l’intervento dei militari dell’Arma.
Phishing
Il primo caso riguarda un episodio di phishing. Una donna aveva ricevuto – nell’ottobre scorso – un sms contenente un link ad un sito internet. La veste grafica del sito – coe riporta una nota dei Carabinieri – era del tutto simile a quella dell’istituto bancario di cui è ciente. Il messaggio, come i più sanno, era quello classico che prospetta problematiche sul conto bancario della donna e, pertanto, era necessario intervenire inserendo le credenziali. La donna, convinta di aver ricevuto un messsaggio genuino, è incappate nella frode. Le indagini sono partite proprio dalla denuncia della donna dato che aveva verificato un ammanco di 400 euro da suo conto.
Le attività di indagine hanno consentito di identificare il responsabile tracciando i movimenti. Si tratta di un 25enne di Napoli che dopo aver acquisito username e password del conto della donna avrebbe trasferito la somma su una carta di credito a lui intestata. Per il 25enne una denuncia per truffa attraverso il metodo del phishing.
Truffa on line
Diverso, invece, quanto accaduto ad un imprenditore edile locale. L’uomo doveva acquistare un mini escavatore. Ha provato un acquisto su internet credendo in un buon affare, ma in realtà è incappato in una truffa.
L’uomo navigando on line, infatti, aveva trovato un annuncio ad un prezzo particolarmente conveniente su un sito specializzato in compravendita di macchine da lavoro. Attraverso contatti telefonici i responsabili dell’annuncio avevano persuaso l’imprenditore edile a versare un acconto di 500 euro sul conto corrente intestato ad un terzo complice. Appena ricevuta la somma i finti venditori si sono resi irreperibili. A quel punto il malcapitato ha realizzato di essere incappato nella truffa e ha denunciato l’accaduto. Le indagini hanno permesso di acclarare che l’annuncio era intestato ad una società inesistente. Hanno permesso inoltre di raccogliere indizi nei confronti di tre uomini della Calabria, tutti con precedenti di polizia per truffa.
Ricordiamo che le persone coinvolte nelle vicende sono sottoposte ad indagine e sono da considerarsi innocenti fino ad una sentenza di condanna.
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