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Cronaca

Napoli, sfruttamento della prostituzione: 4 arresti

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Polizia repertorio

Smantellata una organizzazione a delinquere dedita allo sfruttamento e al favoreggiamento della prostituzione transnazionale

Il 28 gennaio scorso, la Polizia di Stato ha eseguito, su delega della Procura della Repubblica di Napoli, una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 4 persone. Ad emettere il provvedimento l’ufficio del Gip presso il Tribunale di Napoli.

Si tratta di un 33enne e una 26enne di origini rumene e due italiani rispettivamente di un 60enne e un 56enne. I quattro sono indiziati, insieme con altre due persone al momento irreperibili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata a commettere reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, con l’aggravante della transnazionalità del reato, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, con le aggravanti di aver commesso il fatto ai danni di più persone,  con minaccia e della c.d. “transnazionalità” del reato.

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Le attività investigative, condotte dalla Squadra Mobile – Sezione Criminalità Straniera e Prostituzione e coordinata della Procura della Repubblica di Napoli – 4° sezione “Fasce Deboli” hanno avuto il via a seguito del monitoraggio del fenomeno della prostituzione nell’area orientale di Napoli. Le indagini hanno consentito di individuare i componenti di un sodalizio criminale che operava attraverso la predisposizione di una netta suddivisione dei ruoli. 

In particolare, Il 33enne ed una delle persone irreperibili ricroprivano il ruolo di capi e promotori dell’organizzazione. Essi reclutavano in Romania le ragazze da far prostituire nelle zone adiacenti il Centro Direzionale di Napoli e gestivano, controllavano e sfruttavano le donne. Le ragazze rendevano loro conto dell’andamento dell’attività di meretricio. I due minacciavano le ragazze – anche di morte – quando non si rendevano immediatamente reperibili al telefono o non comunicavano i loro spostamenti. Le ragazze sfruttate dovevano consegnare ai due il denaro provento dell’attività di prostituzione attraverso vaglia e versamenti diretti in Romania tramite il sistema “Western Union” o “Money Gram”

Un’altra donna, anche lei irreperibile, svolgeva il ruolo di promotrice del sodalizio criminale. Il suo compito, d’intesa con i capi, era di reperire gli alloggi per le ragazze da mettere sulla strada. La donna, inoltre, doveva raccogliere dalle prostitute altri soldi per la “locazione” del “posto” nel quale svolgevano la loro attività. Non solo, interveniva anche per sedare eventuali dissidi tra le meretrici. Anche lei, come i suoi capi, acquisiva – facendoli inviare in Romania attraverso gli stessi sistemi – parte dei proventi della prostituzione attraverso vaglia e versamenti diretti a suoi parenti più stretti.

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La 26enne, oltre a prostituirsi, aveva il compito di controllare e gestire l’attività di prostituzione delle ragazze appena arrivate dalla Romania per conto dei capi e promotori del sodalizio criminale. La donna, inoltre, forniva direttive sulle “tariffe” che le prostitute dovevano richiedere per le prestazioni sessuali e in genere su come comportarsi nel corso dell’attività.

Il 56enne e il 60enne, infine, svolgevano con quotidianità il ruolo di autisti e “factotum” delle prostitute. Essi eseguivano le direttive che venivano fornite dalle due donne, prelevando con le loro autovetture le ragazze dal loro alloggio ed accompagnandole sui luoghi dove si prostituivano e riportandole a casa la sera. I due, inoltre, erano sempre disponibili per qualsiasi necessità delle ragazze. Il 56enne riceveva, altresì, sul proprio telefono cellulare foto dei documenti e nominativi che dovevano essere utilizzati quali destinatari dei versamenti tramite sistema “Western Union” e simili dei proventi dell’attività di prostituzione.

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