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Cronaca

Furti di rame e ricettazione: 11 indagati

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Furto di rame e ricettazione

Furti di rame e ricettazione: 11 misure cautelari di cui otto in carcere, uno domiciliari e un obbligo firma. Trafugati oltre 6 tonnellate di metallo

Furti di rame e ricettazione. Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Larino hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare restrittiva della libertà personale, emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Benevento su richiesta della  Procura della Repubblica di Benevento.

Destinatari del provvedimento undici indagati, di cui otto in carcere, uno ai domiciliari e uno con obbligo di dimora.

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Gli inquirenti li ritengono responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata ai furti aggravati e alla ricettazione di cavi in rame.

Il provvedimento è scaturito da attività di indagine effettuate, dal febbraio al settembre 2022, sotto l’originario coordinamento della  Procura della Repubblica di Larino. Gli atti dell’inchiesti sono passati al Gip del Tribunale di Larino perché territorialmente competente.

Le investigazioni, condotte anche mediante l’ausilio di attività tecniche, hanno contemplato più episodi di furto – consumato o tentato – di cavi di rame da parchi eolici in Campania, Molise, Basilicata e Puglia. Nell’inchiesta anche il furto di pannelli fotovoltaici.

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Il Giudice in particolare ha ritenuto la sussistenza di gravi indizi quanto alla operatività di un’associazione per delinquere, composta da  cittadini di nazionalità rumena, albanese ed italiana.

Gli indagati, già noti alle Forze dell’Ordine per reati analoghi, facevano capo ad un soggetto di nazionalità rumena. L’uomo coordinava e dirigeva in prima persona sia la commissione dei furti che lo smistamento del metallo trafugato.

Una volta individuato il parco eolico gli indagati, che agivano sin dalle prime ore della sera, avrebbero la porta di accesso degli aerogeneratori, tranciato i vari cavi di rame ed asportavano rame in quantità, danneggiando, al contempo, i trasformatori.

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Accertata successivamente anche la modalità con cui il metallo fosse – in seguito – trasportato presso appositi luoghi dove veniva sguainato e preparato per l’introduzione all’interno del mercato nero.

Le attività illecite si concludevano mediante intermediazione e vendita a grossisti del settore del metallo, con ripartizione dell’illecito ricavato tra i componenti dell’organizzazione.

Durante le attività investigative accertati e contestati più episodi di furti e ricettazione di rame, per quantitativi pari a 6 tonnellate, nonché il sequestro di 615 kg del medesimo metallo.

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Il danno patrimoniale del materiale trafugato, quantificato in un milione di euro, ha comportato la mancata produzione di energia eolica di circa novemila Mwh, per circa tre milioni di euro di valore commerciale.

Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione. I destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

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