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Camorra, lesioni gravi e rapina: arresto nel clan Troncone

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Camorra lesioni gravi e rapina

Camorra, lesioni gravi e rapina: arrestato Giuseppe Troncone figlio del boss Vitale Troncone, avrebbe pestato due giovani

Camorra, lesioni gravi e rapina: un arresto nel clan Troncone. Questa mattina gli agenti delle Squadra mobile di Napoli hanno eseguito una misura di custodia cautelare in carcere. La misura è scattata al termin di una attivita di indagini dietta dalla DDA di Napoli. Destinatario del provvedimento cautelare Giuseppe Troncone, classe 1997. L’uomo è ritenuto dagli inquirenti gravemente indiziato di lesioni gravi e rapina, aggravati dalle modalità mafiose – come riposta una nota della procura – prevista dall’articolol 416 bis 1

Nella giornata del due ottobre 2021, l’indagato – in concorso con Andrea Merolla, deceduto il 10 novembre 2021 – avrebbe partecipato ad un violento pestaggio ai danni di due giovani pregiudicati. Avrebbero sorpreso le vittime a rubare tra le auto in sosta nel quartiere di Napoli Fuorigrotta. Una delle vittime colpita più volte con il calcio della pistola al viso tanto da procurarle l’idebolilmento permanente di un organo. Poi l’indagato l’avrebbe rapinato portandogli via l’auto sulla quale viaggiava.

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La violenta aggressione avrebbe avuto lo scopo di rimarcare il predominio sul territorio della organizzazione criminale riferibile alla famiglia Troncone. Il clan, infatti, è operante nel quartiere flegreo. L’indagato, inoltre, è elemento di assoluto rilievo in quanto figlio di Vitale Troncone al vertice della famiglia criminale.

Il 24 dicembre 2021 – per tali fatti – l’Autorità Giudiziaria aveva sottoposto l’indagato a fermo di indiziato di delitto. In quella occasione il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Napoli non aveva convalidato la misura precautelare. Per tale decisione la Direzione Distrettuale Antimafia aveva presentato appello. Il Tribunale di Napoli – Sezione Riesame ha accolto l’appello ed ha emesso il provvedimento cautelare eseguito oggi, confermato dalla Corte di Cassazione.

Ricordiamo che il provvedimento esequito è una misura cautelare emessa in regime di indagini preliminari. Contro di essa sono ammesse impugnazioni. il destinatario della misura è una persona sottoposta ad indagini e presunta innocente fino a sentenza definitiva

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