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Cronaca

Atripalda maltrattamenti in famiglia: arrestato 40enne

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Dalla perquisizione dell’abitazione contestuale alla notifica del provvedimento di custodia cautelare in carcere, trovata una pena pistola con tre proiettili cal. 7,65

Nel pomeriggio del 24 agosto scorso i Carabinieri della Stazione di Atripalda hanno arrestato un 40enne, già noto alle Forze dell’Ordine, indagato del delitto di maltrattamenti in famiglia.

L’indagine ha preso spunto dalla denuncia della vittima. La donna, vincendo con forza l’imbarazzo, ha raccontato ai militari le violenze e le minacce subite dal convivente. A coordinare le indagini la Procura della Repubblica di Avellino.

Gli elementi raccolti dai militari del nucleo investigativo del Comando Provinciale di Avellino hanno permesso di tracciare un grave quadro indiziario a carico dell’indagato.

Ciò ha permesso all’autorità giudiziaria di emettere l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Nel corso della perquisizione domiciliare effettuata contestualmente alla notifica del provvedimento, hanno rinvenuto e sequestrato una penna-pistola, completa di 3 proiettili calibro 7,65.

Per il 40enne, denunciato anche per il reato di detenzione abusiva di arma clandestina, si sono aperte le porte della Casa Circondariale di Bellizzi Irpino.

Si tratta dunque dell’ennesimo di violenza tra le mura domestiche. Nonostante la massima attenzione posta sul tema, ciò dimostra – come spiegano dal Comando Provinciale Carabinieri avellino – che tali fenomeni siano ben vivi e presenti anche in un tessuto sociale apparentemente sano quale quello della provincia di Avellino.

È per questo che l’attività dell’Arma dei Carabinieri è sempre molto vigile ed incisiva in questo settore, così delicato e contemporaneamente così deprecabile.

I carabinieri fanno inoltre sapere che presso la sede del Comando Provinciale di Avellino ed in altri reparti presenti su tutto il territorio vi sono uomini e donne dell’Arma che hanno frequentato specifici corsi di formazione.

Personale altamente preparato pronto ad accogliere le vittime e ricevere denunce da donne oggetto di violenze o abusi.

Ciò consente di informare l’Autorità Giudiziaria ed i Servizi Sociali, non abbandonando ma accompagnando le vittime alla denuncia. Nei casi più gravi anche proteggendole, nell’iter che segue alla denuncia.

Il “ciclo della violenza” conduce al progressivo isolamento della donna maltrattata. La vittima, infatti, pensa di vivere una anomala situazione di disagio, di cui si sente addirittura responsabile.

Dal comando Provinciale di Avellino infine giungono utili suggerimenti:

  • non confidare sui cambiamenti di carattere e di comportamento promessi da un partner violento e non lasciarsi influenzare negativamente dalle sue offese e dalle sue minacce;
  • non provare sensi di colpa per i figli: è meglio vivere in una famiglia monoparentale, con un genitore equilibrato, piuttosto che con una coppia di genitori in conflitto;
  • in caso di ferite o lividi andare quanto prima al Pronto Soccorso di un ospedale e dichiarare la verità;
  • chiamare appena possibile il “112”, Numero Unico Europeo per le Emergenze.

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