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Dischetti Plastica Depuratore Capaccio: 8 persone rinviate a giudizio

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Foto: mariamuscara.com

Tali dischetti furono ritrovati sulle spiagge che affacciano sul Tirreno di tutta Italia e persino in Francia; causarono danni alla flora e alla fauna marina.

Il fatto avvenne il 14 febbraio 2018 quando dal depuratore di Capaccio fuoriuscirono fanghi e i loro carrier (dischetti in plastica bianca). Tali dischetti furono ritrovati sulle spiagge che affacciano sul Tirreno di tutta Italia e persino in Francia .

I dischetti procarono ingenti danni alla fauna persino la morte di animali che li ingerivano.

Per quel disastro ambientale la procura di Salerno ha chiesto il rinvio a giudizio per 8 persone.

Gli indagati, secondo quanto riporta la Procura di Salerno, attraverso la loro “condotta abusiva negligente, imperita e imprudente, commissiva e omissiva” avrebbero causato prima l’esondazione dei reflui; lafuoriuscita dei carrier (dischetti) e dei fanghi dal bordo della vasca nei piazzali e poi il cedimento della griglia B.

Quest’ultimo sarebbe accaduto a causa della foratura e il conseguente innalzamento del livello dei reflui a monte della griglia. Tutto ciò avrebbe provocatola fuoriuscita dei dischetti nella vasca di sedimentazione.

Un consistente quantitativo, si legge nel documento di rinvio a giudizio, “non trovando più l’ostacolo delle vasche di filtrazione che erano state by-passate, attraverso la condotta sottomarina danneggiata da una mareggiata del 2.01.2018 si riversava sulle spiagge e nel Mar Tirreno (di cui 126.596,471 recuperati e 5.403,529 dispersi in mare) da Capaccio a Villefranche sur Mer (Nizza) fino alla costa orientale della Sardegna e in Corsica”.

Questo, secondo la Procura di Salerno, avrebbe determinato “una compromissione e un deterioramento significativi, incisivi e rilevanti che interessavano porzioni non esigue di acqua e terra e, altresì, misurabili, in quanto quantitativamente apprezzabili e oggettivamente rilevabili- delle acque e dell’ecosistema marino e della flora e della fauna marina e di porzioni estese e significative del suolo, atteso che i carrier si disperdevano in mare compromettendo lo stato ambientale delle acque marine, di aree naturali protette e di elevato valore per la biodiversità in Italia e in Francia e di arenili adibiti alla balneazione (Parco Nazionale del Circeo, Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, l’Area Marina Protetta La Gaiola, l’Area Marina Protetta Regno di Nettuno e nel Santuario Internazionale dei Cetacei Pelagos) e tenuto conto del significativo impatto sugli organismi marini (alici, balene, uccelli marini,
tartarughe) che ingeriscono oggetti di plastica o rimangono in essi intrappolati con conseguenze
letali”
.

Ammesse al processo come parti offese il Comune di Capaccio Paestum, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, A.N.P.A.N.A, Legambiente Campania Onlus ed il CODACONS.


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