Esteri
Trump minaccia nuovi dazi su Cina, Messico e Canada contro il traffico di droga
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2 settimane fail
L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato nuove misure economiche contro la Cina, il Messico e il Canada, minacciando tariffe più elevate per fermare il traffico di droga
Donald Trump, il presidente eletto degli Stati Uniti, ha recentemente annunciato una serie di misure economiche contro la Cina, il Messico e il Canada, minacciando l’imposizione di nuove tariffe sui prodotti importati da questi paesi. Le sue dichiarazioni, rilasciate tramite il social media “Truth Social“, sono state motivate dalla necessità di affrontare due problematiche che Trump considera di primaria importanza: il traffico di droga, in particolare il fentanyl, e l’immigrazione illegale.
La Cina nel mirino per il traffico di droga
Trump ha dichiarato che se la Cina non fermasse l’afflusso di droga negli Stati Uniti, in particolare il fentanyl, imporrà una tariffa aggiuntiva del 10% su tutti i prodotti cinesi esportati verso gli Stati Uniti. L’ex presidente ha spiegato di aver avuto numerosi colloqui con i rappresentanti cinesi sul tema del traffico di droga, ma ha accusato Pechino di non aver adottato misure efficaci per fermarlo. Secondo Trump, nonostante le promesse di misure severe da parte della Cina, come l’adozione della pena di morte per i trafficanti di droga, la situazione non è migliorata.
“Ho avuto molti colloqui con la Cina sulle enormi quantità di droga, in particolare fentanyl, spedite negli Stati Uniti, ma senza alcun risultato”, ha scritto Trump su Truth Social. “I rappresentanti della Cina mi hanno detto che avrebbero stabilito la loro pena massima, quella della morte, per qualsiasi trafficante sorpreso a farlo, ma, sfortunatamente, non hanno mai dato seguito alla cosa e la droga sta affluendo nel nostro Paese, principalmente attraverso il Messico, a livelli mai visti prima”.
Trump ha annunciato che continuerà a fare pressione sulla Cina, imponendo tariffe più alte fino a quando il traffico di droga non verrà fermato. La sua proposta include una tassa del 10% su tutti i prodotti cinesi importati negli Stati Uniti, oltre a qualsiasi altra tariffa già esistente.
Messico e Canada nel mirino per l’immigrazione illegale
Oltre alla Cina, Trump ha minacciato anche il Messico e il Canada con nuove tariffe, accusando i due paesi di non fare abbastanza per fermare l’immigrazione illegale e il traffico di droga. In particolare, l’ex presidente ha criticato il Messico per non aver impedito l’afflusso di migranti attraverso il suo territorio e per non aver arginato il traffico di fentanyl proveniente da sud. Allo stesso modo, ha accusato il Canada di non controllare adeguatamente i flussi migratori attraverso il suo confine con gli Stati Uniti.
Trump ha promesso che uno dei suoi primi ordini esecutivi da presidente sarà l’imposizione di una tariffa del 25% su tutti i prodotti che arrivano negli Stati Uniti dal Messico e dal Canada, come parte di una strategia per fermare l’immigrazione illegale e il traffico di droga. “Migrazione illegale e criminalità sono aumentate a livelli mai visti prima”, ha scritto Trump. “In questo momento, una carovana proveniente dal Messico, composta da migliaia di persone, sembra essere inarrestabile nel suo tentativo di attraversare il nostro attuale confine aperto”.
Trump ha aggiunto che queste tariffe rimarranno in vigore fino a quando Messico e Canada non affronteranno seriamente il problema del traffico di droga e dell’immigrazione illegale. “Chiediamo che usino il potere che hanno per risolvere facilmente questo problema. Finché non lo faranno, è tempo per loro di pagare un prezzo molto alto!”, ha dichiarato.
La risposta della Cina
Le minacce di Trump non sono passate inosservate, e la Cina ha subito risposto. Un portavoce dell’ambasciata cinese a Washington ha affermato che nessuno vincerà una guerra commerciale o tariffaria tra Stati Uniti e Cina. Liu Pengyu, il portavoce, ha ribadito che la cooperazione economica e commerciale tra i due paesi dovrebbe essere “reciprocamente vantaggiosa”, sottolineando che la Cina non considera favorevole un’escalation delle tensioni economiche.
“La Cina ritiene che la cooperazione economica e commerciale bilaterale sia reciprocamente vantaggiosa”, ha dichiarato Liu. “Nessuno vincerà una guerra commerciale o una guerra tariffaria”. Con queste parole, Pechino ha ribadito la sua posizione in favore di una soluzione diplomatica e ha invitato gli Stati Uniti a evitare misure unilaterali che potrebbero danneggiare entrambe le economie.
Le possibili conseguenze
Le minacce di Trump di imporre nuove tariffe su Cina, Messico e Canada sollevano preoccupazioni sia a livello economico che geopolitico. Le tariffe potrebbero peggiorare le relazioni commerciali tra gli Stati Uniti e questi paesi, portando a ritorsioni che potrebbero danneggiare il commercio globale. La Cina, ad esempio, potrebbe rispondere con proprie tariffe su prodotti americani, mentre il Messico e il Canada potrebbero cercare di fare lo stesso, creando un ciclo di escalation tariffaria.
Sul piano interno, queste misure potrebbero suscitare una reazione mista tra gli elettori americani. Mentre alcuni potrebbero sostenere la durezza di Trump nel difendere gli interessi americani contro il traffico di droga e l’immigrazione illegale, altri potrebbero criticare la sua visione protezionista e le potenziali ripercussioni negative per le imprese e i consumatori statunitensi.
In ogni caso, le minacce di Trump sono destinate a mettere sotto pressione la diplomazia internazionale e a sollevare dibattiti sul miglior modo di affrontare le questioni del traffico di droga e dell’immigrazione illegale, temi che continueranno a essere centrali nell’agenda politica degli Stati Uniti.
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