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Dal museo alla strada: Art Street a Roma!

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Foto di Maria Rosa Palma

Tor Marancia, in una posizione strategica per la vicinanza con le principali arterie ma anche in prossimità del centro, oggi è diventata una sede di Street Art che attira nuovi visitatori

Tor Marancia è un quartiere di Roma nato nel 1933 in una zona dove prima vi era una palude. Ubicato nei pressi di via Cristoforo Colombo e a pochi passi dalla Garbatella, questo territorio cominciò a popolarsi in seguito ai lavori di urbanizzazione nel centro della città di Roma che resero necessario il trasferimento di circa tremila abitanti in questo luogo.

Per quanto riguarda l’origine della denominazione, ci sono varie teorie: secondo una prima ipotesi deriva dal nome di un liberto, Amaranthus, vissuto nel Medioevo, a cui fu affidata la gestione dei fondi agricoli e della villa della famiglia Numisia Procula. Secondo altre fonti invece, tale nome è dovuto alla numerosa presenza di corsi d’acqua detti “marane” e tra queste una delle più famose è quella dell’Acquataccia, da cui Tor Marancia.

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Questa zona, in una posizione strategica per la vicinanza con le principali arterie ma anche in prossimità del centro, oggi è diventata una sede di Street Art che attira nuovi visitatori.

Infatti, nel 2015 grazie al progetto “Big City Life” sostenuto da Roma Capitale Assessorato alla Cultura, sono stati chiamati 20 artisti da tutto il mondo che, dall’8 gennaio e fino al 27 febbraio del 2015, hanno realizzato 22 murales sulle facciate di 11 palazzi delle case popolari del lotto 1 di viale di Tor Marancia 63.

Anche se a dipingere, ovviamente, sono stati gli artisti, ogni opera è frutto di incontri e confronti tra gli artisti stessi e la comunità locale in modo tale che i circa cinquecento abitanti del posto si sarebbero potuti sentire coinvolti pienamente nelle scelte dell’assetto artistico delle loro “nuove” abitazioni.

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Non è un caso, infatti, che i contenuti delle varie opere fanno riferimento a qualche episodio, evento o personaggio che con Tor Marancia hanno avuto a che fare.

Senza addentrarci all’interno del condominio, dalla strada è visibile “Il bambino redentore” dell’artista francese Julien Seth Malland dove si vede un ragazzino di spalle che si arrampica sul muro con l’intento di vedere oltre quell’edificio.

Probabilmente, quel bambino è Luca che qui è nato e in questo quartiere, per un tragico incidente, è morto mentre giocava a pallone. Andando oltre il triste fatto di cronaca, quel bambino vuole essere un simbolo di speranza a guardare al futuro con maggiore ottimismo e dove anche l’arte, con la sua forza redentrice, può contribuire con i suoi colori a liberare dal grigiore e dal degrado questi luoghi.

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Altra opera visibile dalla strada e, la prima ad essere stata qui realizzata, è “Il peso della storia” dell’argentino di origini italiane Jaz.

Sono raffigurati due lottatori: un argentino (comprensibile dal dettaglio dei pantaloncini) che tiene in braccio un lottatore italiano. Attraverso questo semplice gesto, Jaz vuole mettere in evidenza l’amore e lo storico legame tra l’Italia e l’Argentina testimoniato anche dalle grandi ondate migratorie del secolo scorso di italiani verso il paese sudamericano e rimandando, di riflesso, all’emigrazione interna di italiani dal sud Italia che in passato in questo quartiere si stabilirono.

Con “Spettacolo, Rinnovamento, Maturità”, titolo voluto dagli abitanti del quartiere, l’artista americana Gaia sembra racchiudere il senso e lo scopo di questa iniziativa di riqualificazione urbana come preludio di una rinascita.

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In quest’opera vi è un richiamo al passato del quartiere simboleggiato da un busto dello Stadio dei Marmi che riporta alla mente il regime fascista, responsabile del trasferimento di tante famiglie dal centro di Roma in questa zona all’epoca paludosa e malsana. Quasi in contrapposizione e in contemporanea a questo triste passato, si scatena un’esplosione di colori come segnale di cambiamento: un mandarino di un arancione vivo (interpretato dagli abitanti del posto come un’arancia in riferimento al nome del quartiere) che sembra ascendere ad un cielo azzurro intenso tipico del nostro paese creando, così, uno spettacolo tutto proiettato al rinnovamento.

Questi tre murales, assieme a tutti gli altri, prendendo spunto dalle storie degli abitanti del quartiere, diventano una sorta di giornale che di questa comunità ne raccontano la realtà, non sempre facile ma addolcita grazie alla bellezza di queste opere dando valore al territorio e a chi qui ci vive.

È un’arte che guarda la società e ne fa un “quadro”. Infatti, considerata oggi uno fra gli strumenti di riqualificazione urbana, la Street Art esce dal museo, scende in strada e stabilisce un dialogo con la gente facendosi portavoce di tematiche non esclusivamente artistiche ma anche sociali.

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Sfruttando l’atavica forza attrattiva dell’arte, si cattura così l’attenzione di un’ampia fetta di pubblico tra visitatori, curiosi e mass media in modo tale da rendere visibile, oltre i confini del quartiere, storie, racconti, problematiche che altrimenti sarebbero rimasti chiusi fra le mura domestiche di queste abitazioni.

Attraverso questo progetto, l’arte è piombata in questo quartiere scolorito con tutta la sua forza motrice scuotendolo da un torpore storico rimasto incagliato per troppo tempo fra questi edifici.

Conosciuta sin dai tempi antichi come un museo a cielo aperto, Roma ancora oggi non viene meno al suo dovere ma anzi, rispettando la tradizione, offre ai suoi visitatori nuove forme artistiche al passo coi tempi e a spasso fra la gente creando del movimento tale da dare una scossa a quei territori che, spesso, vicende storiche hanno condannato ad un immobilismo ed inerzia sociale.

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Infatti, grazie a questa ventata di vivacità e freschezza, oggi Tor Marancia, da ghetto malsano, viene considerata una delle zone più colorate e più suggestive della Capitale tanto che chi passa per Roma non può lasciarsi sfuggire l’occasione di farci un salto aggiungendolo alla lunga lista di cosa da vedere.

COME ARRIVARE

  • Stazione Termini: bus S09 fermata Colombo (Rufino)
  • Fermata Metro B / Garbatella: bus 670 fermata Rufina
  • Fermata Metro B / Piramide: bus 30 fermata Colombo (Rufino)