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Ultima Generazione: Diario climatico di Maggio
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Ultima Generazione pubblica un reel su alcuni degli eventi estremi che si sono abbattuti sull’Italia a maggio, mentre Governo era occupato dalla campagna elettorale
Roma, 13 giugno 2024 – Mentre si svolgono risse in Parlamento, Il reel sul Diario climatico di maggio pubblicato oggi sulla pagina Facebook e sul profilo Instagram di Ultima Generazione dimostra che la crisi climatica è già qui. In un minuto il diario climatico rivive alcuni degli eventi estremi che si sono abbattuti sulla Penisola nel mese maggio, e cioè quanto accaduto a: Collio (BS), Avezzano (CH), Dolce (VR), Milano, Peri (VR), Torino, Bazzano (BO), Nardò (LE), Camposampietro (PD). Eventi che hanno provocato danni ingenti e tre vittime: i giovani trascinati via dalla piena improvvisa del fiume Natisone vicino Udine il 31 maggio, nonostante il prodigarsi dei soccorsi.
La dichiarazione di Simona mentre guarda il video: “Stiamo assistendo inermi a una serie di ingiustizie gravissime. Non possiamo continuare con le nostre vite normali, è arrivato il momento di fare una scelta, soprattutto quando vediamo chi ci rappresenta troppo impegnato a esibirsi in una rissa da pollaio, come avvenuto stamattina alla Camera. ”
SI DISINTERESSANO DEI PROBLEMI DELLE PERSONE, MENTRE LA DEMOCRAZIA MUORE
Questa classe politica si sta dimostrando incapace di affrontare le sfide che la Storia sta loro ponendo con l’urgenza della crisi climatica. Non solo è macchiata da diverse e gravi inchieste per corruzione, ma non è rappresentativa della popolazione italiana, che, ricordiamo, in un recente sondaggio Ipsos si è dichiarata preoccupata per la crisi climatica al 78,8%. Alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno, più di un italiano su due non è andato a votare, e per la prima volta dal 1946 l’affluenza è scesa sotto il 50%. I partiti sono stati per più di un secolo lo strumento di mediazione tra la cittadinanza e il potere, e il voto è lo strumento attraverso cui i cittadini possono esercitare il potere. Il risultato elettorale dimostra ulteriormente che però i partiti sono sempre più autoreferenziali, personalistici e legati agli interessi delle lobby. In questo contesto votare è ancora fondamentale, ma non basta più. Dobbiamo riscoprire la politica non come delega, ma come partecipazione attiva. Un primo passo fondamentale è quello di riscoprire il valore della disobbedienza civile e praticarla. Questa è una forma di partecipazione politica molto potente per fare pressione sulla nostra classe politica, ricordarle i suoi doveri nei nostri confronti e ridare dignità al nostro voto.
NON CI FERMEREMO NEL CHIEDERE UN FONDO RIPARAZIONE
La nostra richiesta è di un Fondo Riparazione preventivo, permanente e partecipato da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato. I soldi dovranno essere ottenuti attraverso l’eliminazione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD), la tassazioni degli extra-profitti delle compagnie fossili, il taglio di stipendi premi e benefit ai loro manager, delle enormi spese della politica e delle sempre più ingenti spese militari. Per questo continueremo a scendere in strada, a fare azioni di disobbedienza civile nonviolenta, assumendoci la responsabilità delle nostre azioni, affrontando la repressione, tribunali e processi
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