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Pristine. Il futuro intatto: il primo romanzo di Terrence Lo Verde

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pristine. il futuro intatto

Pristine. Il futuro intatto: romanzo d’esordio sci-fi di Terrence Lo Verde. Il tema fondamentale la crisi climatica

Titolo: Pristine. Il futuro intatto
Autore: Terrence Lo Verde
Pagine: 205
Genere: Sci-fi

Più scorre il tempo, mentre continuiamo a dissipare le risorse preziose della Terra, più si riscontra un’esigenza conclamata di dover imparare ad abitare il mondo in una maniera più consapevole.

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Tante sono le associazioni e le fondazioni schierate in prima linea che non smettono di suggerire all’umanità un cambio drastico nelle proprie abitudini – prima fra tutte Fridays for future, il movimento globale che lotta per la giustizia climatica e sociale – eppure, davanti al problema della siccità, della scarsità d’acqua, dello scioglimento dei ghiacciai e dell’estinzione di alcuni eco-sistemi fondamentali.

In questo senso, Ian, il protagonista del romanzo sci-fi di Terrence Lo Verde, “Pristine. Il futuro intatto” potrebbe essere molti di noi: cieco davanti alla realtà dei fatti, agguerrito in sostegno dei propri affetti e delle proprie convinzioni, al punto di non rendersi conto di ciò che realmente sta accadendo al mondo.

Ian è un traduttore letterario che conduce un’esistenza ormai vuota e dedita alla piena solitudine. Oltre al suo lavoro ordinario, – di cui onestamente non gli importa granché – da quando ha perso la fidanzata per la leucemia, vive le proprie giornate rimpiangendo il tempo che non ha saputo sfruttare.

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Ecco che, l’esperienza personale di Ian, si fa metafora di un tema che abbraccia in modo prorompente tutta quanta l’opera. Si tratta dell’indifferenza e il ritardo dell’umanità rispetto a un problema fondamentale quanto la crisi climatica e ambientale.

L’evento destinato a gettare nello scompiglio la vita di Ian è il risveglio definitivo da uno di quegli incubi, in cui Sofia, la sua fidanzata, è protagonista. Destandosi, infatti, scoprirà di far parte di un mondo molto distante da quello che Ian pensava di abitare.

Un mondo, quello che Ian conosce fino ad allora, che non ha nulla di reale e che è stato abilmente architettato da computer sempre più intelligenti e infallibili, il quale scopo è quello di realizzare per ogni essere vivente una vita perfetta, privata dalle angosce e votata solo alla felicità individuale e comunitaria. Ma quando Ian si risveglia in una dimensione in cui il tempo scorre molto più lentamente della velocità in cui ha vissuto fino a quel momento, scoprirà che anche Sofia in realtà non è altro che il frutto della sua immaginazione. Un errore del sistema rivelerà che la donna di cui ancora piangeva la scomparsa corrisponde alle sembianze della dottoressa che si ritrova davanti e che ha il compito di guidarlo e assisterlo nell’inserimento del nuovo mondo sotterraneo – quello che i pochi superstiti hanno costruito per scampare all’estinzione di massa.

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Il primo romanzo di Terrence Lo Verde è un thriller atipico. Sospeso a metà tra la distopia e il genere sci-fi, lo stile dell’autore semplice ma spesso accompagnato da tecnicismi scientifici rendono verosimile per il lettore l’intera vicenda. Al termine della narrazione nessuno potrà sottrarsi alla domanda se stia facendo ciò che dovrebbe per impedire il collasso, e se in un futuro, che sicuramente non vedrà presenti le generazioni attuali, l’esistenza dell’uomo sarà condannata alla perfezione – perfezione che, si sa, non ha molto a che vedere con la realtà.

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