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Mattarella democrazia in affanno: ecco il discorso di Trieste

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Mattarella pronunicia un discorso riguardante la democrazia in occasione della Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, una forte riflessione ai valori fondamentali dello Stato Italiano

Il discorso pronunciato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, offre una riflessione profonda e articolata sullo stato della democrazia contemporanea, i suoi valori fondamentali, e le sfide che essa deve affrontare.

Il Presidente ha sottolineato come la democrazia, lungi dall’essere un mero metodo di governo, rappresenti un insieme di valori che sono alla base della nostra convivenza civile e delle nostre istituzioni.

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La democrazia come valore fondamentale

Il Presidente ha poi affrontato il concetto di democrazia, evidenziando come essa sia stata storicamente una conquista e una speranza per gli uomini liberi, in contrapposizione alle dittature del Novecento che la vedevano come un nemico da sconfiggere.

A tal motivo continua il discorso affermando che:

Non vi è dibattito in cui la democrazia non venga invocata a conforto della posizione propria, é un tessuto che gli avversari della democrazia pretenderebbero logoro. L’interpretazione che si dà di questo ordito essenziale della nostra vita appare talora strumentale, non assunto in misura sufficiente come base di rispetto reciproco. Si è persino giunti ad affermare che siano opponibili tra loro valori come libertà e democrazia, con quest’ultima artatamente utilizzabile come limitazione della prima

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L’anima della democrazia

Ma il presidente si pone anche una domanda fondamentale: “Non è fuor di luogo, allora, chiedersi se vi sia, e quale, un’anima della democrazia”, ad essa risponde con:

È un interrogativo che ha accompagnato e accompagna il progresso dell’Italia, dell’Europa. Alexis de Tocqueville affermava che una democrazia senz’anima è destinata a implodere, non per gli aspetti formali, naturalmente, bensì per i contenuti valoriali venuti meno”

La pratica della democrazia

La democrazia, quindi, vive attraverso la partecipazione attiva dei cittadini. Mattarella ha richiamato l’attenzione sul rischio di un’apatia crescente verso la cosa pubblica, sottolineando:

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Dopo la “costrizione” ossessiva del regime fascista soffiava “l’alito della libertà”, con la Costituzione a intelaiatura e garanzia dei diritti dei cittadini. L’alito della libertà, anzitutto, come rifiuto di ogni obbligo di conformismo sociale o politico, come diritto all’opposizione.

Il presidente ha successivamente citato Norberto Bobbio riguardo le condizioni minime della democrazia, come l’eguaglianza del diritto di voto, la libertà di espressione, e la tutela dei diritti delle minoranze :

“Perché – come ricordava Norberto Bobbio – le condizioni minime della democrazia sono esigenti: generalità ed eguaglianza del diritto di voto, la sua libertà, proposte alternative, ruolo insopprimibile delle assemblee elettive e, infine, non da ultimo, limiti alle decisioni della maggioranza, nel senso che non possano violare i diritti delle minoranze e impedire che queste possano, a loro volta, divenire maggioranza”

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Le sfide contemporanee

Nel suo discorso, il Presidente ha affrontato anche le nuove sfide che la democrazia deve fronteggiare: i rischi ambientali e climatici, le emergenze sanitarie, le crisi finanziarie, e le sfide poste dalla digitalizzazione e dall’intelligenza artificiale.

Ha parlato di come le nostre società siano sempre più caratterizzate dal rischio:

“La democrazia non è mai conquistata per sempre. Anzi, il succedersi delle diverse condizioni storiche e delle loro mutevoli caratteristiche, ne richiede un attento, costante inveramento.

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Nella complessità delle società contemporanee, a elementi critici conosciuti, che mettono a rischio la vita degli Stati e delle comunità, si aggiungono nuovi rischi epocali: quelli ambientali e climatici, sanitari, finanziari, oltre alle sfide indotte dalla digitalizzazione e dall’intelligenza artificiale. Le nostre appaiono sempre più società del rischio, a fronteggiare il quale si disegnano, talora, soluzioni meramente tecnocratiche.”

La dimensione europea e globale

Mattarella ha anche sottolineato l’importanza della dimensione europea nella difesa e nel rafforzamento della democrazia.

Ha ricordato come, nel contesto del secondo dopoguerra, le Costituzioni europee abbiano promosso la pace e la cooperazione internazionale. Ha richiamato la necessità di una sovranità europea più forte ed efficiente per fronteggiare le nuove sfide globali.

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Un altro punto cruciale del discorso è stato il legame tra democrazia e pace.

Il Presidente ha citato il messaggio natalizio del 1944 di Pio XII, che sottolineava come l’ordine democratico includesse l’unità del genere umano e della famiglia dei popoli:

“Pio XII, nel messaggio natalizio del 1944, era stato ricco di indicazioni importanti e feconde. Permettetemi di soffermarmi su quel testo per richiamarne l’indicazione che, al legame tra libertà e democrazia, unisce il tema della democrazia connesso a quello della pace.

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Perché la guerra soffoca, può soffocare, la democrazia.

L’ordine democratico, ricordava il Papa, include la unità del genere umano e della famiglia dei popoli. “Da questo principio – diceva – deriva l’avvenire della pace”.  Con l’invocazione “guerra alla guerra” e l’appello a “bandire una volta per sempre la guerra di aggressione come soluzione legittima delle controversie internazionali e come strumento di aspirazioni nazionali”.

Ha ribadito l’importanza della pace come condizione essenziale per la democrazia, richiamando l’appello di Papa Francesco contro la guerra.

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Il discorso di Mattarella ha, quindi, offerto una visione chiara e profonda della democrazia come valore irrinunciabile, che deve essere costantemente coltivato e difeso.

Ha esortato i cittadini e le istituzioni a non cedere all’apatia e a partecipare attivamente alla vita democratica, riconoscendo l’importanza del bene comune e della dignità della persona umana.

Ha infine ricordato che la democrazia è un cammino condiviso, che richiede l’impegno e la partecipazione di tutti.

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