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Vesuvio e Campi Flegrei. La misura dell’irrequietezza

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Vesuvio e Campi Flegrei: Vivere tra continui sciami sismici, in un territorio costantemente controllato

Non si scherza con il fuoco, ancor più quando questo intangibile elemento, che forma il nucleo del pianeta che calpestiamo, ci fa tremare, letteralmente, la terra sotto i piedi. Gli abitanti di Napoli, delle città che sorgono intorno al Vesuvio, dei Campi Flegrei, di Ischia e Procida, questo lo sanno da sempre, anche se l’aumento di magnitudo delle più recenti scosse ha riportato all’attenzione mediatica il fenomeno a livello nazionale e oltre.

Quello che, forse non tutti sanno, è che questi luoghi costituiscono una tra le aree più controllate al mondo, attraverso un sistema di monitoraggio che vede impegnati una rete strumentale altamente sofisticata e personale impiegato 24 ore su 24 per l’interpretazione dei dati. Un complesso di stazioni permanenti, terrestri e sottomarine, e una rete di strumenti mobili sono utilizzati per raccogliere informazioni su tutte le variazioni fisiche, chimiche e termiche dei fenomeni in atto.

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Osservatorio Vesuviano

Il territorio risulta come inscritto su di una sorta di carta millimetrata satellitare in cui viene registrata anche la più piccola alterazione di forma, distanza, inclinazione e gravità tra un punto e l’altro, in superficie e in profondità.

L’ente preposto alla ricerca e allo studio dei fenomeni sismici, ai modelli di previsione di eventi più gravi per gli abitanti, fonte di riferimento a cui attingere per ogni aggiornamento, è l’ “Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia” di cui fa parte l’Osservatorio Vesuviano (www.ov.ingv.it), il più antico istituto di studio e ricerca dei fenomeni vulcanologici del mondo, voluto da Ferdinando II di Borbone.

Giuseppe Mercalli

L’attuale sede operativa è nel quartiere napoletano di Fuorigrotta, mentre la sede storica, risalente al 1841, localizzata sul colle San Salvatore, nel Comune di Ercolano, è diventata un museo.

Strumento

Il percorso museale mira a illustrare la storia e l’evoluzione dell’osservazione dei fenomeni attraverso i vari strumenti presenti: la semplicità tecnologica dei primi dispositivi utilizzati, come il cannocchiale puntato direttamente sulla bocca del Vesuvio e il pendolo collegato ad un pennino che producevano un tracciato sismico, rivela, in ogni caso, quanto il monitoraggio e l’analisi dei dati raccolti fossero da sempre motivo di grande interesse in ambito scientifico.

Cannocchiale nello studio del direttore

Oltre alla storia e al contributo dei vari scienziati, alla collezione di reperti minerali, di dipinti e fotografie che documentano le eruzioni, è possibile osservare da vicino i monitor, come quelli della sala operativa di Fuorigrotta, che rilevano le scosse in tempo reale, consentendo ai visitatori una comprensione più immediata degli eventi e delle modalità di controllo.

strumento

Andando ancor più a ritroso, il Macellum, l’antico mercato dell’attuale Pozzuoli, da tutti erroneamente conosciuto come Tempio di Serapide, oltre alla sua normale funzione commerciale, ha evidenziato il fenomeno del bradisismo che interessa tutta l’area dei Campi Flegrei.

Tempio di Serapide, Macellum

Le sue colonne, infatti, presentano delle perforazioni causate dall’erosione di molluschi, i litodomi (i “datteri di mare”, tra i più conosciuti), fungendo da elementari misuratori dell’innalzamento del suolo rispetto ai livelli precedenti.

Eruzioni, terremoti, bradisismo sono tutti indizi di una territorio potente, ma fragile; che ribolle, che respira, che spasima. Una terra che è in fase di “unrest”: irrequietezza, come dicono gli esperti; di ”arteteca”, direbbero gli abitanti, quegli spasmi incontrollabili di una febbre antica. Il livello di attenzione si è alzato ed è fondamentale che non si trasformi in allarmismo, fomentato dall’accesso a fonti di informazione non attendibili.

Il rischio zero non esiste, così come la certezza assoluta della previsione degli eventi, ma non bisogna consentire che la paura blocchi la vita: la cura del territorio, un’attenta e concreta pianificazione dei piani di emergenza, unita alla consapevolezza e alla preparazione dei cittadini sono punti imprescindibili per fronteggiare un eventuale emergenza. In compenso, ad una probabile allerta corrisponde la quotidiana certezza di una viscosa bellezza, a cui si vuole rimanere attaccati.

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Tramonto sui Campi Flegrei di Joseph Rebell 1819

Lo splendore e la generosità di questi luoghi hanno attratto per millenni i viaggiatori di tutti i tempi.

I grandi artisti sono diventati i testimonial del patrimonio culturale e ambientale, attraverso la pittura, la poesia e la letteratura hanno celebrato la potenza attrattiva di un territorio magnetico a cui era, ed è, impossibile rimanere indifferenti. Un rinnovato invito ai viaggiatori di tutto il mondo e, prendendo a prestito le parole di D’Annunzio, un augurio agli abitanti, quello di “vivere ardendo, senza bruciarsi mai“.

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