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Claudine Gay si dimette da rettrice di Harvard: razzismo e polemiche scuotono l’ateneo

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Claudine Gay
foto da Ansa

Claudine Gay si dimette da rettrice di Harvard: razzismo e polemiche scuotono l’Ateneo, ma lei non ci sta

Il mondo accademico è scosso dalle dimissioni della rettrice di Harvard, Claudine Gay, annunciando la fine del suo mandato dopo appena sei mesi. La decisione, comunicata attraverso una lettera emozionale, è stata motivata da una serie di controversie che hanno caratterizzato il suo periodo alla guida dell’università più prestigiosa d’America.

Nella sua dichiarazione di dimissioni, Claudine Gay ha denunciato di essere stata oggetto di “attacchi personali e minacce alimentate dal razzismo” nelle ultime settimane. La rettrice, figlia di immigrati haitiani, ha descritto il trauma di fronte a tali accuse, sottolineando la necessità di affrontare il razzismo dilagante.

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“È con molta emozione ma con un grande amore per Harvard che scrivo per informarvi che mi dimetto,” ha dichiarato Claudine Gay nella sua lettera di dimissioni. La sua decisione ha immediatamente scatenato reazioni all’interno e oltre i confini dell’università.

Alan Garber, medico ed economista, è stato designato come presidente pro-tempore, assumendo temporaneamente il ruolo lasciato vacante da Gay. L’attesa è ora rivolta all’individuazione del successore definitivo, il quale erediterà una posizione che si trova a fronteggiare sfide senza precedenti.

L’ascesa di Claudine Gay sei mesi fa aveva segnato un momento storico per Harvard, diventando la prima persona nera e la seconda donna a presiedere l’università. La sua breve permanenza e le circostanze delle dimissioni sollevano interrogativi su come le istituzioni accademiche possano affrontare le sfide della diversità, dell’antisemitismo e della giustizia sociale.

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