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15enne folgorata da un caricabatterie: sequestro per cinque imprenditori

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15enne resta folgorata da un caricabatterie non conforme agli standard europei. Sequestro preventivo per cinque imprenditori, indagati per omicidio colposo

15enne folgorata da un caricabatterie non conforme. Ieri i Carabinieri della Compagnia di Mirabella Eclano hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avellino. Destinatari del provvedimento cinque imprenditori, operanti in Toscana e Lombardia.

Il sequestro a carico dei cinque indagati, di cui quattro di origini cinesi, è avvenuto nei comuni di Calenzano (FI), Sesto Fiorentino (FI), Pontedera (PI) e Trezzano sul Naviglio (MI).

Il provvedimento cautelare ha permesso di sottrarre alla loro disponibilità un gran numero di caricabatterie di fabbricazione cinese.

I prodotti, allo stato, sono risultati non conformi agli standard di fabbricazione comunitari e pertanto potenzialmente pericolosi. A diffondere la notizia una comunicazione della Procura di Avellino.

Il procedimento penale, nel quale i cinque imprenditori – nelle rispettive qualità di importatore e distributori – risultano indagati, nasce dalla tragica morte di una ragazza quindicenne avvenuta in data 2 maggio 2023 nel comune di Montefalcione (AV).

Il decesso seguì alla scarica elettrica risultata fatale che si propagò attraverso il corpo della minore direttamente dalla estremità libera del cavo USB che stava utilizzando mentre era nella vasca da bagno.

Le indagini – svolte dai militari della Compagnia di Mirabella Eclano e coordinate dalla Procura di Avellino, che si è avvalso del contributo del Reparto Tecnologie Informatiche del RACIS – hanno accertato, allo stato degli atti, l’esistenza nella tipologia di caricabatterie utilizzata dall’adolescente di difetti di fabbricazione di uno dei componenti interni.

Più precisamente il “condensatore ceramico a disco” di questo particolare prodotto di importazione cinese – dopo essere stato sottoposto ad accertamenti tecnici non ripetibili – avrebbe mostrato “difetti riconducibili alla scarsa qualità tecnica del materiale con il quale tali dispositivi sono realizzati”.

Secondo il giudizio del RACIS, laddove il condensatore interno del caricabatterie fosse stato costruito impiegando componenti elettrici in armonia con i criteri tecnici previsti dal D.Lgs. 86/2016, l’evento letale non si sarebbe verificato.

I dispositivi posti in sequestro, tra l’altro, sono risultati privi di foglio di istruzioni d’uso, delle avvertenze di sicurezza e dichiarazioni di conformità “CE”; così come della marcatura di “classe Y” che le norme tecniche richiedono per i dispositivi elettronici di tale specie.

I cinque indagati sono chiamati a rispondere dei reati di frode in commercio e vendita di prodotti industriali con marchi mendaci, nonché del reato di omicidio colposo in pregiudizio dell’adolescente di Montefalcione

La diffusione di tale prodotto sull’intero territorio nazionale ha indotto questo Ufficio a estendere le ricerche dello stesso oltre il proprio circondario di competenza e ad adottare la presente comunicazione al fine di tutelare l’incolumità dei consumatori.

La misura eseguita oggi è un provvedimento cautelare emesso in sede di indagine preliminare. Contro di esso sono ammesse impugnazioni. I destinatari sono persone sotto indagine e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

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