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“Fabian” di Paolo Innocenti: la magia dell’amicizia

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“Fabian” di Paolo Innocenti

In “Fabian” Paolo Innocenti ci racconta la crescita di due amici uno dei due con una sindrome particolare che da adulti li dividerà

“Fabian” di Paolo Innocenti è un emozionante romanzo ambientato in Scozia e anche in un mondo fantastico in cui i due giovani protagonisti, Aaron e Fabian, si troveranno a viaggiare.

La storia è narrata soprattutto dal punto di vista di Aaron, anche se ci sono dei momenti in cui è Fabian a prendere la parola.

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Nell’opera si riflette su tematiche importanti come i pregiudizi verso chi è diverso e la necessità dell’inclusività e della tolleranza, ed è proprio attraverso il rapporto paritario tra i due ragazzini che si mostra come sia possibile amare incondizionatamente, nonostante le differenze.

Fabian è un bambino di dieci anni molto fragile, affetto da una sindrome che gli impedisce di essere come i suoi coetanei; ad Aaron non importa, anzi, è affezionato al suo amico e adora trascorrere del tempo con lui, o ascoltarlo mentre suona il pianoforte.

Paolo Innocenti ci racconta della magia dell’amicizia, questo sentimento che, quando è forte come quello tra Aaron e Fabian, può far superare ogni ostacolo; il loro legame li porterà anche a conoscere una realtà misteriosa, che sembra uscita da un libro di favole, e che diventerà il segreto che i due amici conserveranno nel loro cuore per tutta la vita.

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Nell’opera vi è una parte dedicata al sogno ma vi sono anche importanti momenti vissuti nella realtà, in cui Aaron deve fare i conti con la malattia di Fabian; è suo padre a spiegargli la situazione:

«“Il tuo amico Fabian non è come te”. “In quale senso non è come me?” “Vedi Aaron, lui è speciale, è diverso da tutti i ragazzi del paese. Ormai sei grande abbastanza, posso parlartene liberamente. Fabian è molto più sensibile anche di te, e il suo cuore sprigiona solo amore”».

Fabian è nato diverso dagli altri e ha meno possibilità di loro di condurre un’esistenza normale; nonostante ciò, i due ragazzini crescono insieme, finché purtroppo la sindrome dell’amico non li dividerà.

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Aaron si iscrive alle scuole superiori mentre Fabian resta a casa, indebolito dalla malattia.

«Non vidi Fabian per più di due anni; ci scrivevamo e ci sentivamo al telefono, lui cercava sempre di rassicurarmi dicendomi che le cure facevano effetto e che presto sarebbe tornato. Quando finalmente lo riabbracciai lo trovai cambiato, aveva uno sguardo diverso».

L’autore ci racconta della crescita dei due ragazzi, delle loro incursioni, questa volta separati, in quel mondo fantastico che li aveva uniti da bambini, e del destino di un’amicizia che, nonostante tutto, non finirà mai.

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