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Melito e Aversa: sequestrata casa d’appuntamenti
Pubblicato
3 anni fail
Melito e Aversa: sequestrata casa di appuntamenti. L’immobile era utilizzato dall’organizzazione criminale per sfruttare i proventi
Sequestrata casa: i Carabinieri della Tenenza di Melito di Napoli hanno sequestrato un appartamento nel Comune di Aversa. Il provvedimento eseguito su disposizione del Tribunale di Napoli Nord.
Il 3 giugno dello scorso anno i militari disarticolarono un’associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento, favoreggiamento ed agevolazione della prostituzione e, in concorso con altre nove persone vario titolo coinvolte nelle indagini, per una pluralità di reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
L’immobile era utilizzato dall’organizzazione criminale per sfruttare i proventi delle prestazioni sessuali che giovani donne proponevano a costi accessibili anche attraverso i social.
L’appartamento, all’interno del quale si esercitava la prostituzione, posto sotto sequestro ed è destinato alla confisca.
Operazione del 3 giugno 2021
Nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, i Carabinieri della Tenenza di Melito di Napoli hanno eseguito ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari.
Ad emettere il provvedimento il GIP del Tribunale di Napoli Nord a carico di cinque persone residenti nei Comuni di Caivano e Giugliano in Campania. Tutte indagate per il reato di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento, favoreggiamento ed agevolazione della prostituzione. Il reato in concosrso con altre nove persone vario titolo coinvolte nelle indagini, per una pluralità di reati-fine di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
Le indagini
Le indagini sono partite iniziate a seguito di una segnalazione pervenuta nell’agosto 2019 relativa all’esistenza di una abitazione utilizzata per l’esercizio della prostituzione. Esse erano condotte anche attraverso attività tecniche di intercettazione audio e video, nonché mediante il monitoraggio delle autovetture in uso agli associati.
Le indagini hanno pemesso, inoltre di delineare un grave quadro indiziario a carico dei predetti indagati. Hanno consentito, infatti, di ricostruire l’intera organizzazione criminale dedita allo sfruttamento delle prostitute.
Hanno permesso di individuare le donne collocate all’interno di abitazioni situate nelle Province di Napoli e Caserta. Le case erano precisamente nei Comuni di Melito di Napoli, Giugliano in Campania, Napoli, Aversa, Orta di Atella, Gricignano di Aversa.
I ruoli
I fini dell’associazione erano perseguiti dagli indagati attraverso una precisa diversificazione dei ruoli. Tra le cinque persone destinatarie del provvedimento cautelare figurano in particolare due sorelle, una delle quali col ruolo di promotrice ed organizzatrice dell’associazione.
Gli associati gestivano i proventi della prostituzione. Lasciavano, infatti, lasciando alle prostitute solo la quota individuata come alle stesse spettante, quantificata nella misura del 50% del guadagno complessivo.
Le due sorelle coordinavano l’attività degli altri partecipi, ognuno con compiti ben precisi, tra i quali quelli finalizzati a raggiungere un maggior numero di clienti. Ottenvevano l’obiettivo mediante pubblicazione di annunci online.
Poi vi era il ruolo di offrire supporto tecnico alle prostitute per migliorare le immagini abbinate ai profili presenti nei vari annunci. Fornivano inoltre alle meretrici indicazioni circa le più efficaci modalità di approccio telefonico col cliente. In tal modo facevano divenire sempre più assidue le visite dei clienti stessi presso le abitazioni.
Ancora, uno degli associati curava il periodico spostamento delle prostitute da una casa all’altra. Vigilava, inoltre, presso una delle abitazioni per evitare che potessero insorgere problematiche con la clientela.
Le prostitute, tutte di nazionalità straniera, erano collocate dagli associati all’interno degli immobili. Questi ultimi di volta in volta reperiti per essere destinati all’attività illecita ed attrezzati proprio per le esigenze legate al meretricio.
A seconda della tipologia di prestazione richiesta e della zona di provenienza del cliente, quest’ultimo era indirizzato, principalmente dalle due sorelle, verso l’una o l’altra abitazione.
uando il cliente non conosceva a sufficienza la zona da raggiungere gli erano fornite, a mezzo telefono, dettagliate informazioni utili a consentirgli di raggiungere l’abitazione ove avrebbe dovuto incontrarsi con una o più donne dedite alla prostituzione.
Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari disposte ed eseguite perquisizioni anche presso quattro abitazioni ancora adibite a case di prostituzione. Il fine quello di acquisire ulteriori elementi di prova e porre fine all’attività illecita accertata.
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