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Violenze di Pisa: dibattito acceso sui diritti civili
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Violenze di Pisa: dibattito acceso tra diritti civili, ordine pubblico e responsabilità politiche. Piantedosi scatena le critiche
Gli scontri verificatisi durante i cortei delle manifestazioni dello scorso venerdì a Pisa hanno acceso il dibattito sull’equilibrio tra il diritto di manifestazione e l’ordine pubblico. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha difeso le forze di polizia, affermando che l’utilizzo di cariche è stato necessario per garantire l’incolumità degli agenti. Tuttavia, le immagini dei manganelli che colpiscono anche minorenni hanno sollevato interrogativi sulla proporzionalità delle azioni intraprese.
“Quando i manganelli colpiscono minorenni “è sempre una sconfitta”. Le immagini degli scontri ai cortei di venerdì scorso “hanno turbato anche me” ed è “necessario svolgere ogni verifica con puntualità, obiettività e trasparenza“. Vanno tuttavia respinti i “processi sommari alle forze di polizia”, che garantiscono “a tutti, in modo imparziale, l’esercizio del diritto di riunione e di manifestazione del pensiero” e non vanno coinvolte “nelle polemiche politiche”. Queste le parole del ministro
In un’analisi approfondita degli eventi, Piantedosi ha dichiarato che ” c’è un crescente fermento tra le componenti studentesche degli antagonisti ” dopo il 7 ottobre. C’è “un clima di crescente aggressività nei confronti delle Forze dell’ordine, sia allo scopo di essere attrattiva che di provocare reazioni da parte di chi gestisce l’ordine pubblico, al fine di aumentare il livello di contrapposizione fra la ‘piazza’ e le Istituzioni”.
Reazioni politiche
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Mentre il centrodestra ha applaudito la difesa delle forze di polizia, l’opposizione ha sollevato critiche e richiesto scuse per gli studenti feriti. La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein che ha sottolineato “È inaccettabile – che manchi da Piantedosi una parola di solidarietà per gli studenti feriti. E manca una parola della presidente Meloni verso quei minori”. Per il leader M5s Giuseppe Conte, “lo Stato di diritto significa che ci sono dei principi costituzionali da rispettare, come la libertà di manifestazione e del pensiero”. Il segretario di +Europa, Riccardo Magi, è tornato a chiedere l’uso di codici identificativi e per gli agenti, mentre Marco Grimaldi (Avs) ha parlato di “relazione negazionista da parte del ministro”. “Mettere in discussione centinaia di migliaia di donne e uomini in divisa è pericoloso per la tenuta della Repubblica“, secondo il vicepremier Matteo Salvini. Per l’altro vicepremier, Antonio Tajani, “fare il processo alle forze dell’ordine è un grave errore. La sinistra ha provato a farlo, ma non si può pensare che l’errore di qualcuno può essere imputato a migliaia di uomini e donne in divisa”. (ANSA)
Mentre le indagini sono ancora in corso, la società si interroga sulla gestione di eventi di questo genere, sottolineando l’importanza di equilibrare il diritto di manifestazione con la necessità di mantenere l’ordine pubblico. In un periodo in cui il dibattito politico è acceso, è fondamentale cercare soluzioni che garantiscano il rispetto dei diritti civili e la sicurezza della collettività.
Le parole di Sergio Mattarella
Notando un clima di forte contrapposizione Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontrando nel Quirinale- il 23 febbraio 2024- un gruppo di studenti rispondendo alle loro domande tra l’altro ha detto:
“Si assiste a una intollerabile serie di manifestazioni di violenza: insulti, volgarità di linguaggio, interventi privi di contenuto ma colmi di aggressività verbale, perfino effigi bruciate o vilipese, più volte della stessa Presidente del Consiglio, alla quale va espressa piena solidarietà.
Il confronto politico, la contrapposizione delle idee e delle proposte, la competizione, anche elettorale, ne risultano mortificate e distorte. Ne viene travolta la dignità della politica che scompare, soppiantata da manifestazioni che ne rappresentano la negazione.
Mi auguro che la politica riaffermi sempre e al più presto la sua autenticità, nelle sue forme migliori.”
Dopo le violenze di Pisa il presidente della repubblica ha sentito il Ministro Piantedosi formulando un concetto di tutelare la propria libertà nel manifestare un pensiero. Ha detto infatti ““Il Presidente della Repubblica ha fatto presente al Ministro dell’Interno, trovandone condivisione, che l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento.”
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