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La vicenda di Ilaria Salis: a parlare il padre dell’attivista

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Ilaria Salis
foto Ilaria Salis e il padre

La vicenda di Ilaria Salis: diplomazia e giustizia al centro dell’attenzione. Avvenuti incontri tra il Ministro Tajani e il Ministro Carlo Nordio con il padre di Salis

Il caso di Ilaria Salis, detenuta in Ungheria, continua a sollevare preoccupazioni e richiedere azioni diplomatiche da parte del governo italiano. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, hanno emesso una nota congiunta in merito al caso, ribadendo il rispetto dei principi di sovranità giurisdizionale e la limitata capacità di interferenza nel processo legale e nel trattamento dell’indagato.

I ministri hanno dichiarato: “Nel quadro dell’attenzione riservata dal Governo al caso di Ilaria Salis, il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, hanno ricevuto oggi separatamente il padre della connazionale, l’ingegnere Roberto Salis, accompagnato dall’avvocato Eugenio Lasco.

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I Ministri hanno evidenziato che i principi di sovranità giurisdizionale di uno Stato impediscono qualsiasi interferenza sia nella conduzione del processo sia nel mutamento dello status libertatis dell’indagato.

I Ministri hanno altresì rappresentato le ragioni di diritto e di fatto per cui la richiesta di sostituzione della misura cautelare presso l’Ambasciata italiana non è possibile.

In particolare, il Ministro della Giustizia ha rilevato che una interlocuzione epistolare tra un dicastero italiano e l’organo giurisdizionale straniero sarebbe irrituale ed irricevibile.

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Il Ministro Tajani ha posto l’accento sui passi già effettuati dal Presidente del Consiglio con il Presidente Orbán e da lui personalmente con il Ministro degli Esteri ungherese per due volte, oltre che sulla convocazione formale dell’Incaricato d’Affari ungherese alla Farnesina martedì 30 gennaio.

Nel contempo il Ministro Nordio ha prospettato l’opportunità che il difensore ungherese insista presso l’organo competente per la modifica della detenzione carceraria, condizione indispensabile per attivare la decisione quadro Ue del 2009 e quindi l’eventuale esecuzione degli arresti domiciliari in Italia.

Ha inoltre spiegato che anche attraverso l’intervento del garante dei detenuti sarà assicurata la conformità del trattamento detentivo della connazionale, Ilaria Salis, alle norme internazionali.   Ambedue i Ministri hanno ribadito all’Ing. Salis l’impegno del Governo a far rispettare i diritti dei detenuti previsti dalle norme europee.”

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Il padre di Ilaria Salis, accompagnato dal suo avvocato, ha incontrato separatamente i ministri per discutere delle possibilità di sostituzione della misura cautelare presso l’ambasciata italiana o la modifica delle condizioni di detenzione in Ungheria. Tuttavia, entrambe le richieste sono state respinte, poiché le autorità italiane ritengono che un’interlocuzione epistolare con l’organo giurisdizionale straniero sarebbe irrituale ed irricevibile.

Il ministro Nordio ha suggerito che il difensore ungherese di Salis possa intervenire per cercare una modifica delle condizioni di detenzione, aprendo così la possibilità di eseguire gli arresti domiciliari in Italia. Inoltre, è stato assicurato che il trattamento detentivo di Salis sarà conforme alle norme internazionali, grazie all’intervento del garante dei detenuti.

Tajani ha enfatizzato gli sforzi diplomatici già compiuti dal governo italiano per risolvere la situazione, compresi i contatti con il governo ungherese. Tuttavia, nonostante queste iniziative, il padre di Ilaria Salis ha espresso delusione per la mancanza di progressi e la percezione di un’assenza di sostegno da parte dello Stato italiano.

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Il caso di Ilaria Salis solleva questioni più ampie riguardanti la protezione dei diritti dei cittadini italiani all’estero e il ruolo del governo nel garantire il loro rispetto. Le autorità italiane sono state critiche nei confronti delle modalità di detenzione e del trattamento ricevuto da Salis in Ungheria, ma le opzioni per influenzare direttamente il suo destino rimangono limitate.

Mentre il governo italiano continua a sostenere i diritti dei cittadini detenuti all’estero, il caso di Ilaria Salis evidenzia la complessità e le sfide associate alla tutela dei propri cittadini all’estero e alla gestione delle relazioni diplomatiche con altri paesi.

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