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“Purpureus Terrae”: il romanzo d’esordio di Nicolò Pedreschi
Pubblicato
12 mesi fail
Con il suo Purpureus Terrae, Pedreschi fa entrare il lettore in un futuro ipertecnologico, calandoci in un avvincente thriller
Editore: Albatros
Genere: Thriller / Narrativa sci-fi
Pagine: 260
Prezzo: 15,67 €
Purpureus Terrae. Anno 3202, un futuro che numericamente parlando ci può apparire lontanissimo. Tra le le pagine dell’esordio narrativo di Nicolò Pedreschi assume una dimensione molto vicina a noi, quasi tangibile.
Forse ciò avviene anche per le evidenti doti compositive dell’autore e per quella capacità di Pedreschi di realizzare un’ambientazione distopica curata nei minimi dettagli, dove ogni tassello combacia e, alla fine, tutto quadra.
“Purpureus Terrae”, l’opera prima del bartender originario di Livorno, è una storia ambientata nel futuro, un futuro in cui l’evoluzione tecnologica dell’uomo ha ormai raggiunto vette e destinazioni impensabili.
L’essere umano, infatti, dopo aver conquistato il Sistema Solare, è protagonista di una nuova vita.
I diversi Pianeti come Marte, Venere e Saturno sono abitati da nuove popolazioni mentre la Terra sembra aver raggiunto una inedita forma di esistenza e organizzazione, in seguito a un disastro nucleare che l’ha cambiata radicalmente.
Protagonista assoluto di “Purpureus Terrae” è il console William Lion Hellmann: uomo elegante e distinto, detesta il luogo in cui è chiamato a svolgere il proprio mestiere, Marte, per il modo in cui le città sono state edificate, le une uguali alle altre in tutto per tutto.
Città edificate secondo logiche tecnologiche avanzatissime, eppure sporche, affollate di persone prive di ogni senso civico.
In particolare, da parte della civiltà marziana, con cui gli esseri umani condividono il nuovo mondo – responsabile di una maniera di vivere sì votata alla tecnologia, ma tremendamente ancorata a tradizioni e usanze di milleduecento anni prima.
A mettere in moto la vicenda, l’incipit magnetico di “Purpureus Terrae”, conduce il lettore davanti a un misfatto imminente.
Si tratta del rinvenimento del cadavere di un ingegnere presso il trentacinquesimo piano della sede del WSCO del settore Ricerca.
È Deng Peric, portavoce ufficiale del presidente Thomas Ardelan della WSCO – l’agenzia leader nella sperimentazione scientifica a Nuova Beirut, città marziana sorta dalle ceneri della Nasa – la quale scomparsa fa da subito pensare a qualcuno che abbia tentato di immischiarsi negli affari dei piani alti, in cerca di informazioni segrete.
A complicare la situazione, nessuna telecamera autorizzata potrebbe aver ripreso l’accaduto, anche perché nel settore dedicato alla Ricerca ogni sistema di sorveglianza è severamente vietato, a causa della segretezza di certe operazioni ed esperimenti. Anche le serrature del reparto in cui è stato rinvenuto il cadavere non sembrano essere state manomesse con la forza, perciò la prima ipotesi è che l’assassino sia stato aiutato da qualcuno interno al WSCO. Eppure, un unico indizio iniziale, convince il console che non sarà così difficile scoprire l’assassino, a partire dall’arma che ha utilizzato, vietata su Marte e dunque riconducibile agli affari dell’illegalità.
In un crescendo di adrenalina e tensione, lo stile asciutto dell’autore conquista il lettore, impedendogli di abbandonare la lettura fino all’ultima pagina del romanzo. La corretta alternanza tra parti descrittive e dialogiche non annoia mai – concepite in primis per dar vita a un luogo che al lettore apparirà vivido e reale in tutti i suoi meccanismi ed enfatizzate da scambi di battute estremamente convincenti. Inoltre, assieme al volume viene proposta una playlist musicale che ripercorre i brani presenti all’interno della storia: il che non può che essere un punto di forza per l’immedesimazione del lettore nei panni dei protagonisti e dell’atmosfera narrativa.
La capacità di Pedreschi è stata proprio quella di dare vita a un microcosmo immaginario, dove, con semplicità di linguaggio – nonostante i neologismi e i tecnicismi propri del genere sci-fi – il lettore riesce a destreggiarsi con facilità nelle trame dell’intreccio. Superate le prime trenta pagine, difatti, egli si ritrova immerso nella storia, e seguendo gli indizi saggiamente disseminati tra le pagine, potrà arrivare a svelare l’arcano, fino a comprendere che dietro la scomparsa di Deng Peric ci sia in realtà molto di più.
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