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“La regina di Tebe” di Annamaria Zizza: la storia di due donne determinate
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Annamaria Zizza nel suo romanzo storico ci porta nella storia di due imperi in cui sono protagoniste due donne determinate
Casa editrice: Marlin Editore
Collana: Vulcano
Genere: Romanzo storico
Pagine: 272
Prezzo: 16,00 €
«Avevo deciso di non scrivere più e di affidare i miei ricordi a coloro che mi avevano amato. Forse molta parte di me si sarebbe perduta nel passaggio, nella tradizione di chi lascia e di chi raccoglie, ma sentivo che era inevitabile, come inevitabile è lo scorrere inavvertito del tempo o la pioggia che corrode pian piano le glorie umane. Eppure ho ripreso in mano lo stilo e la tavoletta. Ed eccomi ancora a tracciare i segni a me sacri da quando sono nato nella lontana terra di Mesopotamia, in un oscuro villaggio di pescatori sulle rive dell’Eufrate. Il mio vero nome è Kirgash, ma nessuno mi chiama più così. Per gli egizi, che mi hanno accolto con qualche sospetto quando arrivai alla Casa della Vita, sono Menthuotep, lo scriba, lo straniero».
Annamaria Zizza narra un episodio poco conosciuto della storia dell’antico Egitto, filtrato attraverso gli occhi dello scriba babilonese Menthuotep, nel suo nuovo romanzo storico “La regina di Tebe”.
L’autrice racconta di Ankhesenamon, la giovane e bellissima regina egizia e vedova del faraone Tutankhamon, morto da poco tempo, che si trova a dover gestire un riassetto dinastico in quanto in Egitto la successione avviene per via femminile.
Ella dovrebbe sposare l’anziano visir Ay ma si oppone a questa decisione e sceglie, coraggiosamente, di proporre un’alternativa che farebbe storcere il naso a molti dei suoi sudditi: chiedere al re degli ittiti Suppiluliuma di sposare uno dei suoi figli.
È a Menthuotep che la regina confida il suo proposito. Egli, infatti, era l’amato maestro del suo defunto marito ed è uno dei pochi di cui può fidarsi ciecamente; lo scriba, però, manifesta i suoi legittimi dubbi.
Siamo nel 1323 a.C. e i rapporti tra gli ittiti e gli egizi sono tesi. Entrambi gli imperi, infatti, ambiscono a conquistare preziosi e strategici territori: Gli ittiti, inoltre, hanno dalla loro parte il segreto della tempratura del ferro, che li porta ad avere armi più potenti di quelle di bronzo, utilizzate dai rivali.
Il matrimonio tra la regina d’Egitto e uno dei figli del re di Hatti porterebbe una pace auspicabile, oltre che prestigio a entrambi gli imperi; possono però, le due parti in causa, credere nella buona fede l’uno dell’altra?
Annamaria Zizza narra una storia appassionante e avvincente, in cui facciamo la conoscenza di due personaggi femminili forti e determinati: l’audace Ankhesenamon, dedita al culto della luce del dio Aton, e la sua controparte “oscura” Malnigal, la misteriosa e spietata moglie del re ittita.
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