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Finti rapimenti: CODACONS presenta esposto a Corte dei Conti

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Codacons

Se pagati riscatti danno per la collettività. Servizi di intelligence coinvolti drovranno rispondere di danno erariale

Sul caso dei finti sequestri ai danni degli imprenditori bresciani Alessandro Sandrini e Sergio Zanotti il Codacons – che si costituisce parte offesa nell’inchiesta della Procura – presenta oggi un esposto alla Corte dei Conti per verificare se la vicenda abbia arrecato un danno economico alla collettività.

È necessario appurare se lo Stato Italiano abbia pagato riscatti o versato somme di denaro per ottenere la liberazione dei due cittadini al centro dei presunti rapimenti – spiega il Codacons – I sequestri, secondo quanto apparso in queste ore sui media, avrebbero sollevato da subito i sospetti dei servizi di intelligence italiani, ma c’è riserbo assoluto su eventuali pagamenti a fantomatici terroristi per il rilascio di Sandrini e Zanotti.

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Proprio su tale punto la Corte dei Conti dovrà ora fare chiarezza – spiega il Codacons – perché in caso di pagamenti di riscatti per la liberazione dei due imprenditori ci troveremmo di fronte ad un evidente uso illegale dei fondi pubblici, di cui dovranno rispondere i funzionari del Ministeri degli Esteri e dell’Interno che hanno seguito la vicenda, per il possibile danno erariale prodotto.

Nello specifico si dovrà accertare come sia stato possibile non accorgersi che i due sequestri erano in realtà una finzione, allo scopo di escludere qualsiasi ipotesi di leggerezza colpevole e concorso omissivo nella truffa aggravata – conclude l’associazione.

Nota stampa Codacons

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