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Ultima Generazione: Roma, quattro ore in cella per un cartello in borsa, 12 giorni senza cibo

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Una persona ha dovuto fare finta di vomitare per fare rallentare la macchina della polizia

Roma, 1 ottobre 2025 – Riportiamo alcune testimonianze delle 14 persone che sabato scorso sono state trattenute per oltre 4 ore dalle forze dell’ordine presso l’ufficio immigrazione di Tor Cervara. Le persone coinvolte sono state fermate in centro a Roma, nei pressi del Senato e del Pantheon, da più di 45 agenti. In particolare, le persone di fronte al Pantheon sono state fermate mentre camminavano normalmente, senza neanche i cartelli visibili ma ancora chiusi in borsa. L’intento era esprimere solidarietà ad Alina, Beatrice e Serena, le tre scioperanti della fame arrivate oggi al dodicesimo giorno di protesta per il riconoscimento del genocidio da parte del governo e per la protezione della flotilla.

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Gli agenti hanno perquisito ogni borsa, composta solo da effetti personali come libri, quaderni e i cartelli con frasi come “Faccio fatica a digerire un genocidio“, “Riconoscimento del genocidio” e “Blocchiamo tutto”. Tre persone avevano anche piccole catene alla vita.

Le persone sono state trasportate in camionetta a sirene spiegate a 120 km/h da Palazzo Madama fino all’ufficio immigrazione di Tor Cervara, trattenuti complessivamente per oltre 4 ore tra cella e fotosegnalamento. Durante il fermo sono stati privati di tutti gli oggetti personali — borracce, penne, cinture — fatta eccezione per un libro, controllato pagina per pagina. Tredici delle persone coinvolte (tra cui le scioperanti) sono state denunciate per manifestazione non preavvisata, nonostante non abbiano mai avuto la possibilità di manifestare: sono state fermate mentre camminavano normalmente per le strade del centro.

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