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Ultima Generazione: Bologna, verdure in via Rizzoli

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Un gesto semplice verso i cittadini e l’agricoltura sempre più colpiti dalla crisi climatica

Bologna, 16 marzo 2025 – Questo pomeriggio, nella centrale via Rizzoli, angolo con via Calzoliere, cinque persone aderenti ad Ultima Generazione hanno lasciato un promemoria alla città, sotto gli occhi esterrefatti di passanti e turisti: verdure marce. Si sono posizionati sulla segnaletica orizzontale e hanno esposto striscioni con scritto “Il giusto prezzo”, “Questo governo è marcio”, “La nostra inazione ha un prezzo insostenibile”, “Campo allagato, niente al mercato, prezzo salato”. Poi si sono seduti in strada.

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BOLOGNA, EMILIA-ROMAGNA E TOSCANA ANCORA COLPITE DAI FENOMENI ESTREMI. INTANTO I PREZZI AUMENTANO MENTRE IL GOVERNO COMPRA ARMI

Proprio questa settimana Bologna e l’Emilia-Romagna hanno vissuto nella paura di nuovi alluvioni; anche ieri il territorio bolognese e ferrarese è stato sferzato dai tornado. Questi eventi, oltre a danni a cose e persone, significano anche raccolti distrutti con conseguente aumento dei prezzi e fallimento di aziende agricole1,3 milioni di aziende agricole hanno chiuso in vent’anni (dal 2000 al 2020) in ItaliaDal 2015 al 2024 ci sono stati, solo in Emilia Romagna, molti eventi climatici estremi che hanno causato danni alla produzione agricola. I bolognesi sono sempre più vittime della crisi climatica e della crisi economica. Non abbiamo bisogno della retorica del governo e delle lobby della grande distribuzione, organizzata sulla “qualità” e sul “made in Italy”, ma abbiamo bisogno del giusto prezzo.

Eugenia, 37 anni, impiegata, ha dichiarato“Oggi sono qui per strada per chiedere il giusto prezzo, sia per chi produce, sia per chi consuma. Sono arrabbiata: dobbiamo agire finchè si può ancora fare qualcosa per questo pianeta; dobbiamo investire sul suo futuro e non in armi. Questo governo vuole investire in armi, ma il cambiamento climatico non aspetta, le alluvioni continuano come anche in questi giorni, i prezzi del cibo vanno alle stelle, e chi non arriva a fine mese ne paga le conseguenze. Mentre i ricchi che decidono dormono tranquilli, si arricchiscono sempre di più su sul nostro futuro e su quello dei nostri figli. Io voglio dare un futuro a mio figlio, noi siamo l’ultima generazione che può fare qualcosa. Non dobbiamo essere rassegnati, ma incazzati. Il clima sta collassando, i potenti restano in silenzio e comprano armi. Non c’è più tempo”.

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LA CAMPAGNA “IL GIUSTO PREZZO”

L’Italia sta affrontando una crisi agricola senza precedenti. Il prezzo dell’olio, della frutta e di altri generi alimentari di base è raddoppiato negli ultimi dieci anni. Dietro questi aumenti ci sono fenomeni climatici estremi come siccità, alluvioni e grandinate, che stanno mettendo in ginocchio l’agricoltura italiana. Ma la crisi non colpisce solo i consumatori: anche gli agricoltori si trovano in difficoltà, schiacciati tra la crisi climatica e le logiche della grande distribuzione organizzata, che li costringe a vendere i loro prodotti a prezzi irrisori.

COSA CHIEDIAMO?

PROTEGGERE I RACCOLTI: L’agricoltura italiana sta affrontando una crisi senza precedenti. Siccità, ondate di calore, grandinate e alluvioni devastano i campi, compromettendo raccolti e coltivazioni. Dobbiamo proteggere i raccolti e, per farlo, è necessario promuovere una transizione verso un nuovo sistema agricolo che sia resiliente e sostenibile economicamente ed ecologicamente.

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AGGIUSTARE I PREZZI: Il costo degli alimenti nei supermercati sta diventando insostenibile, mentre ai produttori arriva solo una minima parte del prezzo finale. Chiediamo alle Istituzioni di intervenire immediatamente per garantire un giusto prezzo al cibo, equo per chi compra e per chi produce.

FAR PAGARE I RESPONSABILI: Chi rompe paga. Vogliamo che a finanziare questa transizione verso un sistema agricolo più sostenibile non siano le nostre tasse ma siano, piuttosto, gli extraprofitti dei reali responsabili della crisi attuale – la finanza, la GDO, i top manager delle multinazionali del cibo e l’industria del fossile.

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