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Cronaca

Castello di Cisterna: arrestati due pusher dai Carabinieri in poche ore

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Inseguita dall'ex a Vitulano

Castello di Cisterna: Due pusher in manette in poche ore. Carabinieri presidiano il territorio, sequestrate oltre cento dosi

Una lingua di cemento divide a metà quella parte di via Nino Taranto dove l’edilizia popolare occupa gran parte dell’inquadratura. Vuole essere un marciapiede ma sembra più una passerella verso l’altarino eretto per la Madonna, illuminato notte e giorno da led blu elettrico. Qui e lì aiuole e alberi dalle radici intrappolate in quadrati di calcestruzzo.

A poche centinaia di metri il cimitero di Castello di Cisterna. Siamo tra i palazzi della “219”, la legge che negli anni ’80 ha scandito la ricostruzione post-terremoto.

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Casermoni beige e arancio che richiamano quelli del Conocal di Ponticelli, con una trama dei terrazzi differente. Meno regolare.

I carabinieri della compagnia locale conoscono ogni angolo di quel rione. Tutti i giorni sono lì, battendo il territorio per dare una risposta alle istanze di sicurezza invocate da quella parte predominante e sana di popolazione. La risposta arriva con l’arresto di A. C., 28enne di Carbonara di Nola.

I militari della sezione operativa lo trovano in strada. Addosso 60 dosi di crack e cocaina, stupefacente la cui vendita, in quelle aree, è molto diffusa. 21 grammi il totale, confezionati con le caratteristiche veline colorate.  In tasca anche 685 euro, provento illecito. Casalino è ora in carcere, in attesa di giudizio. Dovrà rispondere di detenzione di droga a fini di spaccio.

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Stesso reato per C. I., 34enne del posto e già noto alle forze dell’ordine. E’ in via Leopardi, poco lontano dalla via intitolata al celebre attore napoletano. I palazzi sono più bassi, le strade più strette.

I militari della stazione di Castello di Cisterna lo conoscono, sanno che il suo atteggiamento potrebbe essere sintomo di agitazione.

Quando lo perquisiscono gli trovano addosso 40 dosi di crack e 160 euro in contante frutto verosimilmente di spaccio. E’ finito in manette e poi ai domiciliari, in attesa di giudizio.

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