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Le più belle scene di poker della storia del cinema moderno
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7 mesi fail
In un articolo ripercorreremo le più belle scene del cinema moderno dedicate al mondo del poker
L’era che stiamo vivendo passerà alla storia dell’intrattenimento come quella dello streaming, grazie al boom planetario di piattaforme come Netflix, Disney+ e Amazon Prime. Ma nonostante questo cambio di fruizione dei contenuti video, le sale cinematografiche continuano a riempirsi e i film riescono ancora a registrare incassi da record. Il motivo è che alcune scene rimangono impresse nella mente e toccano il cuore degli spettatori, come quelle che andremo a scoprire tra poche righe. Nello specifico ci concentreremo su un tema in particolare: le più belle scene del cinema moderno dedicate al mondo del poker.
La saga di 007, l’agente speciale partorito dalla penna di Ian Fleming, ci ha regalato moltissime scene indimenticabili dedicate al mondo del gioco e dei casinò e una di queste ha come protagonista proprio il poker. Stiamo parlando dello scontro tra James Bond e Le Chiffre di Casino Royale del 2006, in cui i due avversari danno vita a una mano epica con in palio un piatto da sogno. Forse ci sono avventure più iconiche con protagonista il miglior agente segreto di Sua Maestà, ma questa ha segnato l’esordio di un magistrale Daniel Craig.
Molti anni prima di Daniel Craig fu il mai dimenticato Steve McQuenn a portare il poker sul grande schermo e più precisamente nel film “The Cincinnati Kid”. Uscita nel 1965, la pellicola racconta le vicissitudini di Erik “The Kid”, stella del tavolo verde che durante la sua ascesa dovrà vedersela con il campione Lancey “The Man” Howard in un testa a testa in cui non mancano adrenalina, tensione, suspence e incredibili colpi di scena.
9 anni dopo l’uscita di Cincinnati Kid, arrivò il film che, molto probabilmente, ha avvicinato per la prima volta milioni di persone alle più recenti varianti del poker. La pellicola in questione è “California Split” del regista Robert Altman e vede come principali attori Elliot Gould e George Segal. Nei suoi 108 minuti di durata, il film mostra moltissime scene di poker, alcune estremamente curate nei dettagli e nelle ambientazioni. La novità, però, è che la disciplina protagonista non è né il poker all’italiana né il Texas Hold’em, bensì il razz.
È invece datato 1998 quello che molti considerano il più bel film di poker mai realizzato nella storia: “Rounders” di John Dahl. Una pellicola con un cast da urlo (Matt Damon, John Malkovich, Edward Norton e John Turturro tra gli altri) che come poche altre riesce a cogliere in ogni minima sfumatura la tensione e la pura essenza del gioco, in particolare nella scena della partita iniziale. Da molti anni si parla di un sequel ma i protagonisti del primo episodio hanno più volte smorzato gli entusiasmi dei fan dichiarando il capitolo Rounders come chiuso definitivamente.
Chiudiamo alla grande con alcune perle della commedia italiana e 3 dei film nostrani più esilaranti e iconici di sempre: il primo è “Asso” di Castellano e Pipolo del 1981 con Adriano Celentano nei panni di asso, giocatore di poker imbattibile. In questo caso la scena dedicata al gioco è il testa a testa fra Asso e il terribile Marsigliese. Pochi contenuti strettamente tecnici ma risate a non finire e le espressioni che hanno consegnato “il molleggiato” alla cultura popolare nazionale.
Andiamo dieci anni indietro per riscoprire due maestri della comicità tricolore: Bud Spencer e Terence Hill. I due ci hanno regalato film storici e momenti memorabili e in “Continuavano a chiamarlo Trinità” troviamo una scena dedicata al poker. Più precisamente quella in Terence Hill sbaraglia tutti gli avversari con un incredibile poker d’assi.
Decisamente più introspettivo, ma non per questo meno appassionante, è “Regalo di Natale” di Pupi Avati del 1986. In questo caso il poker è grande protagonista e una semplice partita viene trasformata in una metafora della vita e in un pretesto per approfondire i temi della fiducia e dell’amicizia. Un film che merita di essere riscoperto anche per le magistrali interpretazioni di Diego Abatantuono, Alesandro Haber e Carlo Delle Piane.
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