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Par…“ti amo”? A San Valentino, l’ambivalenza del viaggio
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10 mesi fail
Par…“ti amo”? A San Valentino, l’ambivalenza del viaggio: da imperativo romantico a terapia di coppia
A febbraio, l’amore è ovunque, non solo nell’aria, come dicono le parole di una vecchia canzone, e chi è in coppia inizia ad organizzarsi per celebrare il sentimento del cuore nel giorno di S. Valentino.
A seconda delle preferenze e delle possibilità, via libera a tutte le opzioni possibili: giornata relax in SPA, passeggiata in un borgo antico, pranzo in un ristorantino in spiaggia, pomeriggio al museo o al cinema per un nuovo film, soirée a teatro, aperitivo con un buon vino, cena con percorso degustazione e perfino serata divano a casa con maratona serie preferita.
Tutto accompagnato da cioccolato e bollicine, per chi li ama o, per i più fortunati, da una valigia. Il freddo di febbraio fa sempre sognare mete esotiche e tropicali, come le spiagge dei Caraibi, gli atolli delle Maldive, le dune dorate degli Emirati Arabi, ma Parigi conserva sempre il primo posto tra le mete più romantiche, insieme all’unicità di Venezia, allo splendore di Vienna e all’ineluttabile Roma, che, con la sua definizione di “Città Eterna”, resta sempre di buon augurio per qualsiasi coppia voglia conservare la propria unione.
Quando, però, il “rosso”, colore simbolo dell’amore, corrisponde anche a quello del conto in banca (o, al contrario, non a quello dei giorni del calendario) è necessario individuare qualche destinazione particolare che consenta di celebrare l’amore in viaggio, al massimo ricorrendo ad un “modico” prelievo e non rischiando una trasfusione!
A poca distanza dal confine italiano, Slovenia e Croazia rivelano una vena romantica poco conosciuta, rispetto alla loro più famosa vocazione balneare estiva. Lubiana, città principale della Slovenia, tra le più piccole capitali d’Europa, con le sue dimensioni ridotte si candida ad essere una meta perfetta per S. Valentino.
Con il sole, con una probabile pioggia o con una sottile nevicata (comunque possibile in questo periodo), girare in città sarà estremamente romantico: l’esterno degli edifici cittadini più importanti, alcuni in stile “Art Nouveau” altri in stile barocco italiano, sono tinteggiati in delicati colori pastello, come l’obelisco della fontana dei Tre Fiumi in piazza Civica, la facciata della Chiesa dell’Annunciazione e la Cattedrale di S. Nicola, i cui interni invece sono un’esplosione dorata di stucchi e volte affrescate in stile barocco.
Il profilo della fortezza sulla collina che domina dall’alto, le possenti fattezze bronzee dei Draghi che proteggono la città, lo scorrere argenteo delle acque sotto il Triplice Ponte, la luce dorata del tramonto, che intensifica le sfumature rosa delle varie facciate; se ciò non bastasse, dal 08 febbraio al 13 di marzo, la città accoglierà i visitatori con il suo “Luv Fest”, una serie di iniziative, istallazioni e decorazioni dedicate all’amore (nel suo significato universale). La regione della Carniola, in cui si trova Lubiana, è rinomata per la presenza di importanti centri termali e per la produzione mellifera d’eccellenza: tra la luce delle candele in cera d’api e la dolcezza del loro ambrato nettare, la cornice è praticamente perfetta per una breve e romantica “fuga di miele”!
A poca distanza dalla capitale, un’altra scenografia d’incanto regala un’alternativa per un perfetto ricordo romantico: circondato dalle montagne, il Lago di Bled, col suo castello dall’alto e la piccola isola che galleggia silenziosa sulle sue acque azzurrissime, sono un vero scenario da fiaba.
L’abbraccio della natura circostante accompagna chi vuole visitare la chiesetta sull’isola, raggiungibile solo con silenziose imbarcazioni a remi, che scivolando lente sull’acqua, scandiscono un tempo consono ad allineare il ritmo del cuore a quello dell’ambiente intorno. Lo sciabordio dell’acqua e i versi degli uccelli lacustri sono gli unici suoni ammessi, insieme ai rintocchi della campana della chiesetta, sollecitata da chi affida al suo suono, un desiderio da avverare, magari proprio un amore che prosegua all’infinito.
S. Valentino è, dunque, anche un’occasione per preservare la propria relazione, ricordandosi di renderla speciale. A Dubrovnik, in Croazia, un piccolo museo celebra le vicende romantiche di gente normale e persone eccezionali.
Nelle salette che affacciano sulle acque verdissime e sulle mura che circondano la città croata, si svelano i segreti dei protagonisti di grandi storie d’amore: immaginarie, come quelle del cinema come tra Humphrey Bogart e Ingrid Bergman in “Casablanca” o delle serie tv, come Daenerys Targaryen, con Khal Drogo prima, e Jon Snow poi, in “Game of Thrones”; fino a quelle reali, nel senso più nobile del termine, in cui Eduardo XIII, duca di Windsor, per amore della divorziata Wallis Simpson, arriva perfino a rinunciare al trono dell’impero britannico.
Nella via normale, quando accade che, soprattutto nelle relazioni di lunga data, ci si trova inevitabilmente a fare i conti con una relazione in crisi, allora il viaggio può assumere un valore terapeutico. Il piccolo, ma interessantissimo “Museo delle Relazioni Interrotte” di Zagabria, capitale della Croazia, si propone come tempio per celebrare l’amore, anche nel suo epilogo più triste.
Nei cimeli e nei racconti qui proposti, l’amore è, tra gli oggetti più comuni possibili, vana speranza, come un abito da sposa mai indossato; sacrificio, come lo specchio e la dieta a cui sottoporsi per piacere di più; sofferenza, di anima e fisica, tangibile in pasticche per la gastrite; tradimento, come quel numero “2”, che dovrebbe assumere valore cardinale di fondamento e non ordinale, di posizione e subdola alternativa.
Un percorso emozionale che, attraverso racconti personali del dramma più universale, che, come un navigatore satellitare, offre un’occasione di riflessione, per valutare eventuali modifiche al proprio itinerario.
Qui, il viaggio, nella sua funzione da spietato (ma giusto) terapeuta di coppia, ti conduce ad un bivio davanti al quale, si delineano solo due direzioni: ripromettersi nuove tappe, continuando insieme o proseguire, ognuno per conto suo, trasformando l’inevitabile rottura, in una personale nuova rotta.
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